
Dalla notte del quinto derby spunta un Milan mai visto, perfetto, e che nessuno si aspetta. Solo forse Sergio Conceiçao, protagonista di qualche scelta (Jovic titolare) che si rivela una genialiata. Perché il centravanti serbo firma i primi due gol con i quali il Milan regola subito i conti con i rivali dell’Inter i quali devono solo rimpiangere un paio di errori commessi in precedenza, sullo 0 a 0: il primo con Dimarco (traversa scheggiata), il secondo con Lautaro (mira sballata da comoda posizione dopo assist di Taremi). Il terzo gol, nel finale, di Reijnders, l’altro sontuoso protagonista della sfida, non è una sorpresa perché a quel punto l’Inter - rimodellata da Simone Inzaghi con 5 cambi - è tutta in avanti alla vana ricerca di rimediare a quella secca sconfitta. La realtà è molto semplice da decifrare: il Milan, per una sera, è attento, preciso, meticoloso nel difendere, e rapace in area di rigore con Jovic, l’Inter ha il fiato corto, molti protagonisti (da Dimarco a Lautaro) con le gomme sgonfie e questo spiega soprattutto la resa nella ripresa.
A questo punto si schiude al Milan e allo stesso discusso tecnico portoghese le porte di una possibile qualificazione in Europa league entrando dalla porta di servizio della coppa Italia. Per l’Inter svanisce il triplete. Può dedicarsi adesso a campionato e Champions recuperando qualche energia indispensabile. Forse, giocare domenica con la Roma, è un piccolo aiuto.
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