Lo strappo del Milan nei confronti dell'Inter sulla questione legata al nuovo stadio è arrivato in maniera repentina e inaspettata. Il progetto della "Cattedrale" (il nuovo impianto a San Siro, ndr) resta dunque in standby e rischia pericolosamente di saltare dopo anni di progetti e di attese. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, Steven Zhang è irritato dall'atteggiamento di Gerry Cardinale che sembra intenzionato a correre da solo per la costruzione di un nuovo stadio e di mollare così l'Inter e il progetto di Populous per via della eccessiva burocrazia che sta rendendo tutto incredibilmente lento.
Inter adirata
Questa presa di posizione di Cardinale e del Milan, però, non è affatto piaciuta all'Inter e al numero uno del club Steven Zhang, che vorrebbe delle risposte precise dal collega americano. I rapporti tra il club di viale della Liberazione e quello di via Aldo Rossi sono sempre stati ottimali nonostante la sana rivalità cittadina e sin dal 2019 con Elliott, sulla questione stadio, le due società si erano sempre trovate d'accordo sul correre insieme questa difficile partita per un nuovo stadio condiviso.
Troppa burocrazia
Inter e Milan speravano di poter partire con i lavori già in questo 2023 ma il pantano burocratico ha fermato tutto. Dopo 40 giorni di dibattito pubblico, prima di Natale, il Consiglio comunale chiese ulteriori modifiche per dare l’ok e ora si chiede uno stadio più grande rispetto all’idea originaria e quindi da 70.000 posti, dei biglietti con prezzi non superiori a quelli di oggi, verde pubblico pari al 50% dell’intera zona e in più 40 milioni a carico dei club per la riqualificazione del quartiere. Le società hanno iniziato a preparare il nuovo dossier con gli ulteriori correttivi, ma c’è una spada di Damocle sulla testa del nuovo San Siro: è il possibile "vincolo" che impedirebbe la demolizione del Meazza e, in questo caso, ecco perché si finirebbe col dire addio al progetto della Cattedrale.
Cosa sta succedendo
Il Milan si guarda intorno e vaglia alternative lontane dall'area metropolitana di San Siro. Sesto San Giovanni, San Donato e Rozzano le ipotesi più accreditate, con anche l'ipotesi di costruirlo in zona ippodromo La Maura, vicinissimo all'attuale Meazza, anche se andrebbero valutati gli impatti finanziari per i club: un conto infatti è dividersi i 600 milioni del progetto Cattedrale, un altro farsi l'impianto da soli.
Stessi ragionamenti, ovviamente, li sta facendo pure l'Inter. Anche se l'investimento iniziale è molto elevato sarebbe poi totalmente riassorbito nel giro di poco tempo e c'è un altro fattore di poco conto da tenere in considerazione: ogni squadra europea ha uno stadio di proprietà e non sarebbe male se fosse così anche per Inter e Milan. Se RedBird, dunque, deciderà di correre da solo e il Comune non faciliterà la soluzione San Siro, i nerazzurri sceglieranno di costruire uno stadio di proprietà a uso proprio e in un'altra zona.
Infine, l'ipotesi al momento più accreditata è che il Meazza non sarà abbattuto ma resterà in piedi senza però il calcio, con l'impianto da utilizzare per concerti o altri grandi eventi sportivi e non.
Questa soluzione non piace molto al Comune di Milano, ma sembra essere la cosa più sensata e concreta da fare, al di là del fatto che i due club decidano di andare avanti da soli, o insieme, per la costruzione del nuovo impianto.
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