
I punti chiave
Il triplice fischio al Meazza ha avuto l’effetto di una bomba atomica sull’ambiente surriscaldato attorno al Milan. L’inaudita eliminazione da parte di una squadra cui i rossoneri avevano appena tolto il giocatore più talentuoso non ha fatto che rinfocolare le proteste di chi, da mesi, spara ad alzo zero nei confronti di una società che sembra aver perso la bussola. Uscire così dalla Champions, traditi da uno di quei talenti considerati irrinunciabili per il futuro del club, non ha fatto che riemergere i tanti dubbi sulle scelte della società. Eppure, nonostante la rivolta della tifoseria continui, il problema vero è un altro: come riuscire a salvare una stagione che sta diventando sempre più fallimentare senza che i processi distruggano definitivamente spogliatoio e società.
Senza Champions sarà addio
Per chi era stato accolto come il salvatore della patria, i primi mesi di Sergio Conceiçao non sono stati certo incoraggianti. Pur con tutte le scusanti del caso, uscire ai playoff di Champions è una vera e propria iattura. A rendere ancora più difficile la situazione, la perdita di ranking Uefa che costringerà i rossoneri alla complicata rincorsa al quarto posto. I prossimi giorni saranno cruciali, dal fondamentale recupero con il Bologna di giovedì 27 febbraio allo scontro diretto contro la Lazio. Se il Milan dovesse fallire l’unico, vero obiettivo che importa alla proprietà, ovvero incassare i soldi legati alla Champions, il lusitano sarebbe messo alla porta.

C’è chi pensa che potrebbero bastare progressi tangibili dal punto di vista del gioco ma temo che si tratti di una pia illusione. O Champions o si ripartirà da zero. In campionato i rossoneri stanno facendo discretamente e non perdono dalla trasferta allo Stadium con un bottino di 14 punti che è pari a quello di Inter e Juve. L’impatto del Sergente, però, non è stato altrettanto importante come quello di Ranieri alla Roma, anche se il romanista ha avuto un mese e mezzo di tempo in più. Una cosa, però, sembra chiara: la pazienza del club è quasi finita.
Fragilità preoccupanti
La vittoria immediata della Supercoppa aveva forse illuso un po’ tutti sull’impatto del tecnico ma gli scricchiolii, specialmente dal punto di vista mentale e della coesione nello spogliatoio non erano mancati. Se le voci di una lite nel post-partita tra l’allenatore e Pulisic sono state smentite dalla società, l’aria che si respira a Milanello è davvero pesante. A condannare il Milan sono stati gli errori ed il nervosismo di parecchi giocatori, che hanno reso il cammino del club meneghino da incubo. Il disastro di Zagabria, agevolato dalla doppia ammonizione a Musah, non è stato che l’inizio del calvario.

Lo svarione pazzesco di Maignan all’andata ha fatto il paio con il tuffo inqualificabile di Theo Hernandez di martedì sera, che ha dato una botta d’adrenalina ad un Feyenoord che, in parità numerica, non stava facendo certo una bella figura. Molti, però, non riescono a spiegarsi come, nonostante un divario tecnico netto, la reazione dei rossoneri sia stata, come al solito, troppo nervosa. Questo gruppo sembra capace di portare a casa risultati importanti solo quando tutto funziona al meglio. Quando il gioco si fa duro, riemergono fragilità preoccupanti. Considerato che l’attenzione al lato mentale è una delle ragioni che hanno convinto il Milan ad ingaggiare Conceição, il lavoro del tecnico è stato finora deficitario.
Un ambiente tossico
Chiaro che, dopo una delusione così cocente, il rientro a Milanello sia stato all’insegna della depressione cosmica. Già nella mattinata di mercoledì, tutti ad allenarsi in vista della trasferta non semplice col Torino ma, soprattutto, a subire la lavata di capo da parte della coppia Ibrahimovic-Moncada. Le scuse di Theo Hernandez non hanno cambiato la sostanza del discorso, che si dice esser stato molto duro e diretto. Visto il danno subito, la società è furibonda e per andare avanti sarà necessario andare avanti come un gruppo, senza farsi prendere dal nervosismo emerso già molte volte prima del patatrac di martedì.

Una sferzata all’orgoglio dopo il tracollo in una gara forse sottovalutata ci sta ma sembra un modo di scaricare le proprie responsabilità. Magari sarebbe più utile domandarsi perché un portiere solitamente affidabile come Maignan faccia errori su errori o perché quando la situazione diventa difficile, molti rossoneri perdano la testa.
La sensazione è che le infinite polemiche che circondano da troppo tempo il Milan abbiano reso l’ambiente davvero tossico. In condizioni del genere, trovare la forza mentale per una rincorsa complicata non sarà né semplice né scontato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.