Mourinho glissa sul futuro e sprona la Roma: "Meritiamo la finale"

Lo Special One dribbla abilmente le domande sul suo possibile addio alla Roma, sprona i giallorossi a giocarsi il tutto per tutto. Dybala potrà disputare 20-30 minuti

Mourinho glissa sul futuro e sprona la Roma: "Meritiamo la finale"

Ennesimo giro, ennesima finale per lo Special One, uno che nella sua carriera di partite da dentro o fuori ne ha viste (e vinte) davvero tante. Dopo il trionfo di Tirana dell’anno scorso, ora tocca al Siviglia, una squadra che in Europa League è di casa. Alla conferenza stampa alla Puskas Arena di Budapest è il solito Mourinho, in bilico tra presente e passato, che dribbla le domande sul futuro e ricorda come “la storia non vada in campo”. C’è spazio per tutto, anche per due dei suoi fedelissimi, il capitano Pellegrini e il baluardo Mancini, un avvicinamento strano per i tanti tifosi giallorossi che stanno affluendo in gran numero nella capitale ungherese. Ad attenderli, un appuntamento con la storia di quelli da non lasciarsi sfuggire. Vediamo quindi cosa ha detto lo Specialone, i dubbi e le suggestioni.

Mourinho: “La storia non gioca”

Si parte con le solite ovvietà, con il ricordo del lungo cammino per arrivare sulle rive del Danubio: Noi abbiamo fatto 14 gare per arrivare qui, lo meritiamo. Vogliamo lottare". Arriva poi l’immancabile stoccata al rivale: Io penso che la storia non gioca, Mendilibar la pensa diversamente. Lui vede il Siviglia favorito. Per loro una finale europea è abitudine, per noi invece è qualcosa di storico. Domani, vogliamo esserci". Inevitabile come, dopo pochi minuti, si vada sul tema più sentito a Roma e non solo, il futuro, la prossima stagione, le sirene in arrivo da Parigi.

Mourinho Roma Siviglia allenamento

Mourinho, in questo caso, fa il solito slalom, lasciando però intuire che, forse, le decisioni siano già state prese. Chi ha domande sul futuro di qualcuno va fatta a Mendilibar perché è lui che non ha contratto. Io ho parlato con i miei capitani, ho risposto in maniera obiettiva e non voglio che loro vi dicano cosa ho detto. Loro sanno cosa penso, rispetto al 2010 la situazione è diversa perché era tutto fatto col Real. Oggi zero contatti con altre società, oggi è importante essere noi”. Dipenderà tutto dal risultato? L’addio è già stato deciso? Chi può dirlo? Forse ne sapremo di più dopo il triplice fischio di mercoledì sera.

“La storia la fanno i ragazzi”

A chi gli ricorda come diversi dalla Casa Blanca abbiano fatto sapere come il Siviglia sia un’avversaria molto ostica, Mourinho si lascia prendere dai ricordi: Voglio tanto bene al Real Madrid, voglio tanto bene al presidente e all'allenatore. Però l'allenatore non gioca. Ho detto al mio staff: oggi il nostro lavoro è finito. Adesso la storia la fanno i ragazzi. I colleghi di Madrid dicono bene che il Siviglia ha una grande squadra, due grandi squadre perché ha 25 giocatori di grandissimo livello. Sono tutti professionisti di alto livello, hanno tante opzioni. Però loro non conoscono i miei ragazzi e non conoscono la mia squadra in quanto squadra e domani saremo lì”.

Mourinho Roma Siviglia presser

Quando gli chiedono confronti tra l’esperienza del suo dirimpettaio, lo Special One rovescia la frittata. A sentire lui, è proprio la Roma a soffrire da questo punto di vista: È curioso perché si parla di esperienza di allenatori, ma il Siviglia ha giocatori più abituati. Noi abbiamo giocatori come Zalewski o Bove che giocavano in Primavera. Io e Mendilibar abbiamo gli stessi capelli bianchi, loro sono un po' più esperti di finali, ma i miei arrivano qui pronti, abbiamo fatto 29-30 partite europee in due anni”. Nessuna indicazione sulla formazione ma una concessione la fa: Paulo Dybala potrebbe scendere in campo nel secondo tempo. A sentire Mourinho, infatti, “20-30 minuti riesce a farli”. Sarà vero?

Roma Siviglia presser

Pellegrini: “Parlerà al momento giusto”

Il capitano giallorosso viene subito “aggredito” sulla conversazione avuta col tecnico sul suo futuro ma la sua è una mezza non-risposta: Ci siamo parlati in tutta onestà e quando sarà il momento parlerà lui. Ci ha dato la carica per domani”. C’è spazio per discorsi che sembrano tratte dal manuale dell’arte della motivazione dello Specialone: Penso che c'è sempre qualcosa di più grande, ma la più grande che resta e non accontentarsi mai. Abbiamo dato il 100% lo scorso anno e l'abbiamo vinta con grande emozione. Quest'anno abbiamo dato il 100% in Europa League e il desiderio è vincerla”. A chi gli chiede se la Roma parcheggerà il proverbiale autobus davanti alla porta, il capitano sorride: Affrontare la partita in maniera tattica giusta è limitare gli avversari in quello che sono più bravi. Abbiamo analizzato gli altri, abbiamo cercato di capire come arginare i loro punti di forza e ci siamo riusciti visto che noi siamo in finale e chi parla non c'è”.

Pellegrini Abraham Roma Siviglia aeroporto

Mancini, invece, è decisamente meno loquace, come se sentisse più il nervosismo del capitano. Risposte secche, che concedono davvero poco all’immaginazione. Come è stato l’avvicinamento alla partita? Non dico la tattica, ma l'abbiamo preparata per due giorni e siamo consapevoli di poter giocare la partita nel migliore dei modi”. Un minimo più di soddisfazione la concede quando gli viene chiesto dell’ultimo allenamento a Trigoria prima di partire per l’Ungheria. A sentire il difensore, le condizioni di Paulo Dybala invitano ad un certo ottimismo.

Ci sentiamo più a casa, abbiamo tutto a disposizione e ci troviamo bene. Dybala cammina e sta bene, speriamo ci possa dare una mano”. Andate in pace: da ora al fischio d’inizio c’è solo spazio per l’attesa, il nervosismo e l’entusiasmo dei tifosi.

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