Poche cose come la morte di un’icona dello sport riescono a farti rendere conto di quanto il favoleggiato “villaggio globale” sia sempre più una realtà. Nel giro di pochi minuti da quando la notizia della scomparsa della superstar brasiliana è uscita dall’ospedale di San Paolo, le reazioni si sono rincorse da ogni angolo del pianeta. Un cordoglio globale forse prevedibile ma sempre impressionante, prova provata che, nonostante siano passati tanti anni dall’ultima volta che è sceso in campo, nessuno aveva davvero dimenticato la grandezza di Edson Arantes do Nascimiento. Per tutti solo Pelè.
In Brasile: "Edson è morto, Pelè è eterno"
Il sito della Folha de Sao Paulo, il più importante giornale della metropoli dello stato che gli diede i natali 82 anni fa, è impressionante: una foto gigante del campione di spalle, con la maglia del suo Santos, dietro la parola “ELE”, lui in portoghese. Non serve altro, tutti in Brasile sanno bene non solo chi era ma cosa ha rappresentato il campionissimo. Il titolo è più sotto e prova a riassumere una vita eccezionale in poche parole: “Morto Pelè, che vinse Coppe (del Mondo), mostrò la forza dello sport e portò la fama ad un livello superiore”. Gli editoriali sono tutti sullo stesso tenore: Edson è morto ma il mito di Pelè rimarrà vivo per sempre. C’è un pezzo sul lato politico, non particolarmente edificante del campione, un altro sul suo essere una superstar globale, tanto famoso come i Beatles o le stelle di Hollywood, seguite da articoli che riepilogano per i più giovani cosa abbia fatto davvero sul campo. Amplissima copertura anche sul sito di Globo, il gigante dell’informazione e dei media brasiliani: gran parte dei contenuti sullo stesso tema, ma una notizia curiosa: a quanto pare la famiglia chiederà al Santos di ritirare la maglia numero 10 per rispetto nei confronti del più grande a vestire la maglia del Peixe.
Il resto del mondo condivide il lutto
Se la CBF, la Federcalcio brasiliana, annuncia che il calcio del paese sudamericano sarà in lutto per sette giorni, la federazione spagnola ha fatto sapere che sarà osservato un minuto di silenzio prima dell’inizio di tutte le partite del calcio professionistico iberico. Altrettanto sentite le reazioni in tutto il resto del mondo. Il sito di Marca titola “Muore Pelè, O’ Rey del calcio”, titolo replicato pari pari dal rivale As. Il Mundo Deportivo cambia solo la seconda parte, definendo l’eroe della Seleçao “leggenda del calcio mondiale”. Leggermente più misurato il titolo dell’Equipe: “la fine di un mondo”, con una immagine di Pelè da giovane, quando a 17 anni nel giro di poche partite al mondiale in Svezia cambiò per sempre il mondo del pallone. Le Parisien è invece più didascalico: "E' morto Pelé: il mondo rende omaggio al "Re" del calcio". Il settimanale tedesco Kicker la pensa come i tifosi brasiliani, titolando che “O’Rey è immortale”, proprio come il numero che ha reso davvero unico, il 10. Il quotidiano portoghese A Bola sembra non avere parole per un dolore così forte: titolo emblematico “Muore Pelè”, nient’altro. Il rivale O Jogo titola: "E' morto Pelè. Aveva 82 anni" mentre Record è altrettanto sintetico: "E' morto Pelè, il Re del calcio".
Visto che stiamo parlando di un talento globale, anche i giornali statunitensi si accodano al cordoglio planetario. Il New York Times titola: "Pelé, il volto globale del calcio, muore a 82 anni". Il Washington Post è sulla stessa linea: "Muore a 82 anni Pelé, il 're del calciò che ha rivendicato il titolo di atleta più celebrato al mondo". Dalla parte giusta della Manica si rimane piuttosto misurati, cosa non comune per i solitamente pirotecnici titolisti inglesi. Il Sun titola lapidario "Il Re è morto". The Athletic è altrettanto asciutto, quasi fatalista con il suo "Pelè è morto a 82 anni".
Un po' più espressivo il Daily Mirror: "Pelè, leggenda del calcio brasiliano, è morto a 82 anni dopo una battaglia con il cancro". Il Times rimarca l'enorme popolarità di O'Rey: "Pelè, prima superstar mondiale del calcio, è morto a 82 anni".Le reazioni di politici e campioni
Le Jeu. Le Roi. L’Éternité.
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) December 29, 2022
O Jogo. O Rei. A Eternidade. pic.twitter.com/ZjeaF7zIGx
Eu tive o privilégio que os brasileiros mais jovens não tiveram: eu vi o Pelé jogar, ao vivo, no Pacaembu e Morumbi. Jogar, não. Eu vi o Pelé dar show. Porque quando pegava na bola ele sempre fazia algo especial, que muitas vezes acabava em gol.
— Lula (@LulaOficial) December 29, 2022
pic.twitter.com/YQs3K119t9
Obrigado, Rei Pelé. pic.twitter.com/2Xb7XElR41
— Santos FC (@SantosFC) December 29, 2022
Las palabras de Gattuso tras conocer la pérdida de #Pelé pic.twitter.com/2yO1dCCrCq
— Valencia CF (@valenciacf) December 29, 2022
Der Fußball hat heute den Größten seiner Geschichte verloren – und ich einen einzigartigen Freund. Der Fußball wird auf ewig Dir gehören. Ruhe in Frieden @Pele
— Franz Beckenbauer (@beckenbauer) December 29, 2022
Grazie al suo estro e alla sua classe è riuscito a lasciare il segno anche nelle generazioni che non hanno avuto la fortuna di vederlo giocare. Oggi tutto il mondo piange una leggenda di nome Pelè. pic.twitter.com/gIHUYaAAQp
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) December 29, 2022
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