Guai in vista per il numero uno del Psg Nasser Al-Khelaifi. La polizia transalpina, infatti, ha perquisito la sua abitazione nell'ambito di un'inchiesta nata per la denuncia presentata da un uomo franco-algerino che sarebbe stato trattenuto per 6 mesi in Qatar ai domiciliari, come riporta l'agenzia Afp. L'uomo si chiama Tayeb Benabderrahmane, 42enne, ed ha sporto denuncia lo scorso mese di gennaio affermando di essere stato arrestato nel gennaio 2020 in Qatar, dove si era trasferito qualche mese prima per lavorare come lobbista.
Benabderrahmane ha poi affermato di essere stato trattenuto, contro la sua volontà, per sei mesi e interrogato dalla polizia locale, in particolare sui documenti che ritenevano essere in suo possesso e che avrebbero potuto rivelarsi compromettenti per Al-Khelaifi, cittadino del Qatar. L'uomo è stato poi messo agli arresti domiciliari e autorizzato a lasciare il paese nel novembre del 2020 e dopo aver firmato un accordo di non divulgazione sui documenti. Secondo le indiscrezioni, inoltre, la nota di servizio dell'intelligence transalpina (Dgsi) suggerisce come alcuni di questi file potrebbero includere dei video intimi di Nasser Al-Khelaifi con una donna.
Non solo, anche le conversazioni tra Al-Khelaifi, all'epoca ex segretario generale della Fifa, e l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al-Thani, potrebbero (ma il condizionale è d'obbligo) riguardare la vicenda di Mondiali del 2022 e di come il Qatar si sia assicurato il diritto di ospitare la manifestazione vinta poi dall'Argentina di Lionel Scaloni. Nel frattempo, il portavoce di Al-Khelaifi ha affermato come ieri il giudice istruttore ha chiesto ulteriori informazioni e l'accesso, che gli sono stati completamente forniti in piena trasparenza e collaborazione con le autorità. I legali del numero uno del Psg hanno inoltre dichiarato ad aprile che avrebbero intentato una causa per diffamazione contro Benabderrahmane.
Benabderrahmane ha inoltre dichiarato come l'ex ministro del governo francese, Rachida Dati, così come in diversi studi legali in relazione all'indaginefferma che Dati ha fatto finta di aiutarlo a ottenere il suo rilascio mentre cercava di coprire la detenzione per conto del Qatar.
Le persone vicine a Dati nel frattempo hanno descritto il lobbista come un "maestro ricattatore". Gli avvocati di Al-Khelaifi hanno dichiarato ad aprile che avrebbero intentato una causa per diffamazione contro Benabderrahmane.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.