I punti chiave
Probabilmente da quando è un allenatore di calcio, quantomeno da quando è diventato Pep Guardiola con il suo calcio rivoluzionario al Barcellona e tutte le vittorie e i trofei vinti in lungo e in largo non si era mai visto così dimesso e in difficoltà sia sul campo ma anche di fronte alle telecamere: il record negativo di sconfitte con il suo Manchester City sembrava aver trovato un'inversione di tendenza o un freno ma la situazione è ulteriormente precipitata domenica pomeriggio per la sconfitta nel derby di Premier League contro il Manchester United che ha ribaltato il punteggio da 1-0 a 1-2 con due clamorosi errori difensivi, il tutto nei minuti finali, tra l'88' e il 90'.
Le parole di Guardiola
Intervenuto ai microfoni di Sky Sport News ha ammesso che questa stagione sarebbe stata difficile ma nemmeno nei peggiori incubi poteva immaginare un andamento del genere con il momentaneo quinto posto a -9 dal Liverpool capolista. "Sono il capo, sono l'allenatore e non sono abbastanza bravo. È semplice come sembra", ha dichiarato Guardiola dopo l'ultima sconfitta. "Non sto andando bene, questa è la verità", ha sottolineato. Un mea culpa in piena regola che in parte scagiona i suoi calciatori e addossa qualsiasi responsabilità a sè stesso anche se, onestamente, non è certo colpa dell'allenatore se Nunes compie un intervello folle e scriteriato in area di rigore che dà il via alla rimonta dei Red Devils che si compirà al novantesimo con la rete di Diallo che supera portiere e due difensori e il pallone che si infila nell'angolo basso.
"I'm not good enough"
— Sky Sports News (@SkySportsNews) December 16, 2024
Pep Guardiola admits he anticipated a tough season but didn’t expect it to be this challenging pic.twitter.com/gg8wOsDxFn
Il dopo Manchester
L'autocritica non finisce tanto facilmente. "Nemmeno in due stagioni abbiamo perso 8 partite - sottolinea il tecnico spagnolo - ma non è colpa di questo o di quel giocatore. Regaliamo dei gol, non giochiamo con serenità e i risultati non sono buoni. I ragazzi devono sapere che capitano queste situazioni, devono essere più prudenti in area e tutti dobbiamo giocare meglio. I risultati di solito aiutano ma per adesso non riusciamo a ottenerli. Oggi abbiamo regalato due gol e così è molto difficile". Per Guardiola "non è la peggior sconfitta di questi nove anni che sono qui, altre in Champions sono state più dolorose. Abbiamo ora bisogno di un risultato che faccia morale e sta a me trovare la soluzione".
Una stagione da incubo
E dire che tutto era cominciato sotto i migliori auspici, soprattutto fuori dal campo, per il prolungamento di contratto di due anni di Guardiola. Nessun rimpianto è quanto dichiarato alla stampa d'oltremanica: ironia del destino, dopo questa firma il Manchester City ha ottenuto solo una vittoria in sei partite in tutte le competizioni. Detto delle enormi difficoltà in Premier, il City è già guori dalla FA Cup e in Champions League rischia addirittura di non qualificarsi per la fase finale se non daranno il meglio nelle ultime due gare visto il 22esimo posto in graduatoria.
"Non riuscirei a dormire, anche peggio di adesso, se pensassi di andarmene quando il club è in questa situazione. Impossibile. Potrebbero licenziarmi, potrebbe succedere. Ma andarmene ora, in questa situazione? Nessuna possibilità", ha dichiarato recentemente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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