“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi (forse) ritornano”. Cantava così Antonello Venditti, lo ha lasciato intendere Alessandro Del Piero martedì sera. Dopo le voci che si sono rincorse la scorsa settimana su un possibile approdo all’Al-Nassr in Saudi League come direttore sportivo, nella serata dedicata ai cento anni della famiglia Agnelli come proprietaria della Juventus, le sue dichiarazioni sono state al miele: “In realtà non sono mai andato via, ciò che si è instaurato in 19 anni è qualcosa di unico. Le strade ovviamente si sono divise ma chissà cosa riserverà il futuro”. Parole che lasciano sognare i tifosi bianconeri che dal 2012, da quando Pinturicchio ha lasciato la Torino bianconera con il primo di ben nove scudetti consecutivi, non vedono l’ora che il suo ritorno diventi realtà.
Già all’inizio della serata si capiva che tipo di sensazioni sarebbero potute scaturire: applausi per tutti ma standing ovation solo per lui, solo per Alex. Incalzato al termine dell’evento, dopo aver ringraziato tutti i presenti con quello stile che avrebbe reso fiero soprattutto Gianni Agnelli, all’ex campione del mondo è stato chiesto del possibile approdo in Arabia che ha prontamente rispedito, in maniera perentoria, al mittente: “Non ne parliamo stasera”. Subito pronto, invece, a rispondere sull’attuale stagione della squadra di Massimiliano Allegri: “La stagione della Juve? Sono passate solo poche giornate, siamo all’inizio. La squadra è lì sopra, ma le ambizioni e gli obiettivi non devo dirli io: se la vedano loro – sorride, ndr – io l’ho fatto per 19 anni”.
L’applausometro, quindi, non ha lasciato dubbi: il mondo bianconero ha tutti i suoi campioni nel cuore ma solo uno svetta sugli altri. Del Piero è stato il protagonista più applaudito della serata all’interno del Palazzetto che si è trasformato, per una notte, in un “Allianz Stadium” in miniatura. Suoni, musica, suggestioni, emozioni del passato ma, quando c’è Alessandro Del Piero in campo tutto passa, quasi automaticamente, in secondo piano. Quasi a non accorgersi degli assenti, di cui tre pesanti – Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Gianluigi Buffon –, di cui uno giustificato (Buffon, visto l'incarico con la Nazionale) e due di facile argomentazione (il rapporto fra Agnelli e Nedved con la Juve si è interrotto in maniera piuttosto brusca). Quella di martedì sera, però, è stata una festa.
John Elkann ha voluto rimarcare come quello di ieri doveva essere inteso come un punto di partenza. Magari, aggiungerebbero tutti i tifosi bianconeri, proprio con Alessandro Del Piero su una delle poltrone più alte della dirigenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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