Novelli Don Camillo e Peppone: sindaco issa bandiera dell'Inter per vendicarsi del parroco juventino

Siamo a Solesino, in provincia di Padova. In questo caso la politica non c'entra, si parla solo di fede calcistica. Il parroco replica: "Se vinciamo la Coppa Italia suono le campane"

Novelli Don Camillo e Peppone: sindaco issa bandiera dell'Inter per vendicarsi del parroco juventino
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In questo caso la politica non c'entra con le motivazioni alla base delle frizioni esistenti tra i due personaggi, ma la storia che arriva da Solesino, comune della provincia di Padova, non può non ricordare da vicino le vicende di Don Camillo e Peppone raccontate magistralmente da Giovannino Guareschi e poi trasposte su pellicola.

Lo scudetto della seconda stella ha permesso al primo cittadino del piccolo centro della Bassa Padovana di rivalersi sul parroco di fede juventina, mettendo in atto una piccola "vendetta" che evidentemente covava da qualche tempo. Elvy Bentani, sindaco tifoso dell'Inter rieletto a capo di una lista di centrodestra lo scorso anno, ha voluto celebrare la vittoria dei suoi beniamini esponendo sul municipio una bandiera a quadri nerazzurri di grandi dimensioni con tanto di tricolore e due stelle di colore giallo.

Non solo un modo ritenuto da tanti eccessivo di festeggiare, ma soprattutto una stoccata indirizzata al parroco della frazione di Arteselle don Marino Ruggero, che aveva avuto l'"ardire" di esporre un vessillo bianconero all'esterno della canonica in un momento in cui la sua amata Juventus si trovava ancora in corsa per la conquista dello scudetto dopo aver sorpassato l'Inter in vetta.

Stando a quanto riportato da Il Gazzettino, il vessillo nerazzurro, che è stato donato al primo cittadino dall'Inter Club di Solesino, ha trovato una collocazione nel lato opposto rispetto a quello in cui sono esposte le bandiere istituzionali, ma essendo vietato esporre sugli edifici pubblici "vessilli privati o di parte", la cosa ha scatenato un mare di polemiche.

La lista civica dell'opposizione di centrosinistra ha attaccato Bentani. "Non so se siamo davanti a un vilipendio, ma sicuramente alla mancanza di rispetto di un luogo istituzionale qual è il municipio, del buon gusto e della decenza", dichiara il consigliere comunale Andrea Garavello, "la casa del Comune è la casa di tutti, ma per l'ennesima volta Bentani scambia la cosa pubblica per cosa propria".

Il primo cittadino fa spallucce e anzi rilancia. "Se questi sono gli unici argomenti rimasti alle minoranze per attaccarmi, vuol dire che è gente arrivata alla frutta", replica il sindaco. "E in ogni caso pure don Marino ha esposto una bandiera della Juve. Eppure anche la chiesa sarebbe la casa di tutti".

Il derby d'Italia si arricchisce così di un nuovo singolare e divertente capitolo.

Non tarda ad arrivare, infatti, la replica del parroco, che dichiara "vendetta": "Se il sindaco non la leva, la farò ammainare io. Ora aspetto la Juve in finale di Coppa Italia", promette don Marino, "se vince, suonerò le campane a festa, altrimenti le suonerò a morto".

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