Il Mondiale di Qatar 2022 si avvicina al suo capitolo conclusivo, quella finale tra Francia e Argentina, che promette di riservare spettacolo ed emozioni. Due mondi distanti, due visioni opposte nell’interpretare il gioco, ma entrambe le formazioni sono unite dal medesimo obiettivo: cucire la terza stella sulla maglia. L'equipe europeo si affiderà al proprio totem, Kylian Mbappè, lo stesso farà la selezione sudamericana, che si aggrapperà alla lucente stella di Lionel Messi. Il giovane e l’esperto che si contenderanno non solo la coppa più ambita, ma anche il titolo di cannoniere del torneo. Fino a qui, Qatar 2022 è stata una rassegna in cui non solo gli affermati campionissimi hanno guadagnato la ribalta, ma anche una schiera di giovanotti di belle speranze e dal luminoso futuro. Vediamo, dunque, chi ha inciso di più e chi ha rubato l’occhio nel primo Mondiale di calcio disputato in medio-oriente.
I promossi
Julián Álvarez
Che fosse un grande talento lo si sapeva già da tempo, infatti, non si scopre di certo oggi Julián Álvarez, nonostante abbia appena 22 anni. L’attaccante argentino cresciuto nel River Plate è sbarcato la scorsa estate in Europa per rinfoltire la batteria di attaccanti del Manchester City di Pep Guardiola, rivelandosi un attaccante letale e prezioso anche per la sua Argentina. Ha dialogato con Messi parlando la sua stessa lingua, quella del calcio di qualità, in più ha messo il proprio sigillo in scontri importanti, come la doppietta rifilata alla Croazia. Álvarez è il più giovane ad aver timbrato per due volte il tabellino dei mercatori in una semifinale mondiale. All’inizio del torneo partiva alle spalle di Lautaro Martinez, ma le sue prestazioni sono servite per mutare le gerarchie originarie.
Joško Gvardiol
Il nome nuovo è - probabilmente – quello di Joško Gvardiol. Il centrale difensivo croato, classe 2002, è stato il baluardo della retroguardia croata che ha interrotto la sua corsa in semifinale, perdendo lo scontro con l’Argentina. Quella con l’Albiceleste è stata la peggior partita disputata dal forte difensore in tutta la rassegna, ma quella prestazione non può macchiare un andamento eccelso; il suo, infatti, è il nome forte per il candidato a miglior interprete del ruolo di tutto Qatar 2022. Attualmente gioca nel Lipsia, ma chissà che qualcuno non bussi alla porta dei tedeschi per un trasferimento che si preannuncia molto costoso.
Aurélien Tchouameni
Favorito nella titolarità dalle assenze forzate dei vari Kantè e Pogba, Aurélien Tchouameni è diventato un pilastro del centrocampo di Deschamps. Quantità, qualità e anche un gol pesantissimo come quello rifilato ai rivali dell’Inghilterra nei quarti di finale. La staffilata da fuori area ha aperto la strada ai francesi in uno scontro duro e teso, risolto poi da Giroud non senza difficoltà. Il centrocampista attualmente in forze al Real Madrid è uno dei volti belli di una nazionale che si gioca per la seconda volta consecutiva la finale di un mondiale. A 22 anni, Tchouameni sale alla ribalta come uno dei mediani più robusti dell’intera kermesse qatariota.
Cody Mathès Gakpo
Cody Mathès Gakpo si è messo in mostra come pochi altri nell’Olanda allenata dal maestro Van Gaal. Il classe ‘99, è stato la luce degli Orange nel girone dove ha segnato in tutti e tre i match, dimostrando di essere letale in area di rigore e di avere una freddezza e una rapidità di esecuzione fuori dal comune. Nella fase a eliminazione diretta ha smarrito la sua brillantezza sotto porta, ma il suo mondiale è comunque da incorniciare. Gioca ancora nel PSV Eindhoven, ma non è da escludere un’asta futura per portarlo in qualche formazione di primissimo piano a livello europeo.
Jude Bellingham
Il centrocampo dell’Inghilterra ha trovato una nuova stella: Jude Bellingham. La ventata d’aria fresca che serviva alla nazionale britannica, grazie a un giocatore abile nelle due fasi, capace di abbinare tecnica e qualità a corsa e quantità. Ad appena 19 anni ha giocato tutte le partite del mondiale da titolare, mettendo in mostra anche una personalità fuori dal comune. Il futuro è certamente dalla sua parte.
I giovani rimandati del Mondiale
Jamal Musial
Fenomenale trequartista tutto estro e fantasia, il classe 2003 del Bayern Monaco ha provato a prendere in mano la Germania di Flick, senza però riuscire a farla emergere. La Mannschaft è andata dritta contro il primo iceberg che ha trovato, affondando direttamente nel girone e mancando la qualificazione agli ottavi per la seconda volta consecutiva. Musiala ha fatto vedere cose buone, ha collezionato una lunga schiera di legni, senza però riuscire a marcare la rete. Avrà altre occasioni, ma per colpa della sua nazionale finisce tra i rimandati.
Pedri
Faro del Barcellona ed elemento imprescindibile nella nazionale iberica allenata da Luis Enrique. Pedri ha appena vent’anni ma è considerato, al pari del 2004 Gavi, come una stella fatta e formata. Interprete della scuola catalana del tiki-taka, a Qatar 2022 è stato il manifesto di un gioco ormai spuntato e poco incisivo. Finisce dietro alla lavagna a causa di un percorso negativo per la Spagna, che eccezion fatta per la goleada con il Costa Rica, ha steccato completamente l’appuntamento qatariota
Strahinja Pavlović
Forte difensore serbo, Strahinja Pavlović è arrivato a Qatar 2022 come il nuovo Nemanja Vidic.
Peccato che il 21enne del Lipsia abbia deluso le attese, come tutta la Serbia che prometteva ben altro. Uscito mestamente insieme alla sua nazionale, ha segnato un gol contro il Camerun, ma ciononostante il suo Mondiale è da considerare negativo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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