E noi che pensavamo, vecchi romantici del tubo, che le ragazze del calcio non fossero come quei violenti, aggressivi e razzisti dei loro colleghi maschi. Niente, inutile sognare in un mondo normale, esiste dunque un metoo del football femminile, nel senso che anche loro se le danno e se le dicono come nei peggiori bar di Caracas. È accaduto durante la finale Gremio-River Plate del torneo Brasil Ladies Cup, quando, dopo il pareggio delle brasiliane una di queste, la centrocampista Gisele Silva do Vale, ha mostrato come sfida alle argentine lo scudetto sul petto. La provocazione ha scatenato una corrida anche perché le «Millionaires» hanno attaccato, con frasi razziste, «negrita», le rivali e con gesti scimmieschi un raccattapalle, inseguendolo attorno al campo mentre lo stesso ragazzo ricciuto seguitava a difendersi ma a sfotterle. L'arbitro della contesa ha espulso 6 calciatrici del River, impedendo la continuazione della partita e assegnando la vittoria alle brasiliane del Gremio.
Quattro argentine sono state tradotte al commissariato di San Paolo dove sono detenute. Il River Plate in un comunicato si scusa per le frasi discriminatorie delle ragazze, preannunciando severe punizioni per le colpevoli. In pratica: le pari opportunità del razzismo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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