Questa sera alle 20.30, dopo l'1-1 nella sfida di andata, il Bari si gioca le sue chance di salvezza contro la Ternana nel ritorno dei playout di Serie B. Dopo una stagione ampiamente al di sotto delle aspettative, quattro cambi di guida tecnica e continui scontri fra la tifoseria e la proprietà - dirigenza compresa - ci si aspettava che la vigilia di un match così delicato sarebbe stata all'insegna del silenzio per rasserenare sia l'ambiente che i calciatori. Eppure, Aurelio De Laurentiis, patron del Bari e del Napoli, durante la giornata di ieri, ritornando sulla questione multiproprietà, ha lanciato l'ennesima bordata: "A noi non è stata data la possibilità di detenere due gruppi di calcio in campionati diversi, cosa che dovrebbe essere possibile perché lo fa il City Group. Grazie a un mio intervento questa cosa è stata limitata fino al 2028. Cosa farà quella società (il Bari, ndr)? Una volta che la famiglia De Laurentiis si sarà stancata e sarà probabilmente uscita di scena nel 2028, perché prima non se ne parla, se non viene modificata la legge? Sarà destinata a rimanere dov'è o a fallire. A meno che ci siano gruppi stranieri o italiani che possano intervenire poderosamente".
Parole forti, che immediatamente hanno scatenato l'ira dei tifosi del capoluogo pugliese che dopo aver sfiorato la Serie A nella scorsa stagione, si ritrovano oggi a 90' dalla retrocessione in Serie C. Tantissime le critiche, soprattutto da chi, prima di oggi, aveva cercato di mantenere un ruolo super partes. Antonio De Caro, sindaco di Bari, non ha digerito le esternazioni del produttore cinematografico ed è passato subito al contrattacco, facendo capire che il Bari viene prima degli interessi personali: "Basta umiliazioni, adesso si venda. Talvolta le parole di Aurelio De Laurentiis sono così fuori tempo e fuori luogo che ci si chiede se a parlare sia lui o il suo imitatore Max Giusti. Alla vigilia di una partita che chiamare delicata è un eufemismo, ragiona (anzi, sragiona) evocando scenari futuri come il fallimento del Bari calcio o la condanna a rimanere in un campionato minore fino al 2028. Abbiamo chiesto, in passato, le scuse di Aurelio De Laurentiis. Questa volta non basteranno. Ci aspettiamo che la Filmauro provveda immediatamente, qualunque sia l'esito della partita di domani, a intavolare serie trattative per non rimandare un passaggio di proprietà che sembra ormai l'unica via d'uscita da una situazione diventata ingestibile, sotto tutti i punti di vista. Quanto a noi tifosi baresi, preferiamo fallire di nuovo che essere costantemente umiliati da un proprietario che ha dimostrato di non amare questa squadra e questa città. Forza Bari, sempre".
Tutto d'un tratto il clima su Bari torna rovente, molto di più rispetto ai 24° gradi percepiti oggi in città.
Fra poche ore la resa dei conti sarà definitiva, anche sportivamente parlando. La certezza, però, è che la famiglia De Laurentiis non è più gradita alla guida della squadra, anche da chi anni fa le aveva ceduto il titolo sportivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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