Processo alla Juventus, errori sul mercato e Motta in bilico: cosa succede ai bianconeri

La sconfitta contro il Psv Eindhoven ha messo a nudo tutti i difetti della nuova Juve. Dal flop dei nuovi acquisti alla guida tecnica incerta di Thiago Motta

Processo alla Juventus, errori sul mercato e Motta in bilico: cosa succede ai bianconeri
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È tempo di bilanci in casa Juventus, dopo l'inattesa eliminazione ai play-off di Champions League contro il Psv Eindhoven. Un crollo inatteso per i tempi (i bianconeri arrivavano da un filotto di quattro vittorie consecutive, con il successo nel Derby d'Italia contro l'Inter che aveva dato slancio ed entusiasmo all'ambiente) ma soprattutto per le modalità (gli olandesi sono usciti fuori alla distanza mettendo sotto la squadra di Thiago Motta) con un risultato che poteva essere addirittura ancora più largo.

Praticamente mai in lotta per lo scudetto e fuori dalla Champions, senza nemmeno arrivare al traguardo degli ottavi di finale, la stagione della Juve può dirsi fino a questo momento molto deludente. Adesso resta solo il campionato con quarto posto da raggiungere nella maniera più agevole possibile e magari togliersi lo sfizio di vincere la Coppa Italia, portando comunque a casa un trofeo. Un po' poco i grandi investimenti fatti sul mercato e le aspettative, che si erano sorte con l'arrivo di Motta in panchina. Sono questi in fondo i due capi d'accusa che pendono come un macigno sulla Vecchia Signora: gli errori sul mercato estivo e la guida tecnica.

Gli errori sul mercato estivo

In estate la Juve non aveva badato a speso, con una rivoluzione estiva costata oltre 200 milioni. Se sono da riconoscere grandi intuizioni, su tutte quelle di Conceiçao e Thuram, la resa dei nuovi acquisti resta comunque deficitaria. Fa specie notare il contributo per ora nullo dei tre acquisti più costosi: Koopmeiners (52 milioni di base fissa più 6 di bonus, Nico Gonzalez (36,5 più 5) e Douglas Luiz (51,5 inserendo anche i cartellini di Douglas Luiz e Iling Junior). Insomma un budget che Giuntoli al primo mercato da plenipotenziario avrebbe potuto impiegare meglio. I correttivi effettuati a gennaio con l'arrivo di Kolo Muani al posto di un'indecifrabile Vlahovic e i tre difensori Alberto Costa e Kelly per mettere una toppa ad un reparto decimato dagli infortuni dimostrano soltanto che la Juve è ancora lontana da avere un assetto definito. E lo stesso potrebbe avvenire in estate.

Thiago Motta non convince

È inutile girarci intorno. Thiago Motta ha deluso e non poco. Se i tanti infortuni potevano rappresentare un alibi per il tecnico italo-brasiliano nella prima parte della stagione, dopo la sconfitta di Eindhoven "il re è nudo". Arrivato con l'obbiettivo di portare a compimento la rivoluzione del bel gioco, fallita prima da Pirlo e poi da Sarri, quello visto a Bologna di fatto aveva entusiasmato ma a Torino non si è mai visto. Tanti, troppi gli aspetti che non hanno convinto. Dal poco feeling con la squadra (i casi Danilo e Vlahovic su tutti), e con l'ambiente (il tifoso bianconero non lo ama, sarà per il suo passato interista o per il carattere distaccato, chissà). Soprattutto una gestione cervellotica: alcune scelte di formazione difficile da comprendere, i cambi troppo spesso ritardati.

Insomma in questi primi mesi alla Juve, Motta si è confermato un tecnico da ciclo lungo, poco adatto in un ambiente, dove"vincere è l'unica cosa che conta". Insomma l'interrogativo che frulla nella testa di Giuntoli è chiaro "dare un'altra chance a Motta o cambiare di nuovo a giugno?". Sarà vietatao sbagliare la prossima mossa.

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