Dopo la sbornia dei festeggiamenti per il terzo mondiale, la Fifa ha puntato i riflettori sul comportamento dei campioni del mondo, specialmente gli aspetti più controversi. In particolare l’attenzione del governo del calcio mondiale si è concentrata sul portiere della nazionale di Scaloni e sulle sue discutibili sceneggiate in porta. A sentire i soliti bene informati l’Ifab, l’organo responsabile delle regole del pallone, starebbe per introdurre modifiche sostanziali al regolamento tali da impedire ai guardiameta di innervosire i rigoristi avversari con trucchi e sceneggiate. Il portiere sudamericano sarebbe quindi uno dei bersagli della riforma che potrebbe diventare legge nella riunione di Marzo dell’International FA Board. L’ennesima rivoluzione in un calcio in perenne evoluzione sicuramente dividerà tifosi ed esperti: se i tradizionalisti ricorderanno con nostalgia i balletti di Bruce Grobbelaar e Jerzy Dudek che costarono due coppe delle grandi orecchie a Roma e Milan, i modernisti sosterranno che togliere pressione alla cosiddetta lotteria dei rigori non potrà che far bene ad un mondo del calcio perennemente sull’orlo di una crisi di nervi.
Martinez, furbate di successo
Nessuno lo ammetterà mai neanche sotto tortura ma è abbastanza evidente che siano state le sceneggiate del portiere dell’Aston Villa in Qatar ad aver convinto l’Ifab a mettere mano ancora ai regolamenti che circondano i calci di rigore. Sebbene in Argentina i trucchi e le malizie del portiere gli siano valsi la gratitudine eterna di un popolo malato di calcio, il resto del pianeta ha storto la bocca di fronte a quelli che è davvero difficile non definire comportamenti antisportivi. Nel corso dei rigori contro Olanda e Francia, il baluardo della Scaloneta ha fatto davvero di tutto pur di innervosire ed entrare nella testa dei rigoristi avversari. L’esperto portiere aveva ad esempio fatto cadere apposta la palla davanti all’olandese Berghuis, l’aveva calciata via fissando a lungo l’atalantino Koopmeiners, sparata a centrocampo per costringere Luuk de Jong a tornare sui suoi passi, costretto Kingsley Coman ad aspettare a lungo mentre discuteva con l’arbitro per infine dare vita ad una vera e propria sceneggiata quando Tchouameni si apprestava a calciare il rigore decisivo.
Una serie di comportamenti leciti ma certo non ispirati alla sportività, giustificati agli occhi dei tifosi dal trionfo finale ma che secondo l’Ifab non avrebbero posto nel calcio del futuro. Martinez non era stato l’unico a provare queste tattiche discutibili: sia l’olandese Noppert che l’australiano Redmayne si erano esibiti in balletti estrosi per innervosire gli avversari. Abbastanza per convincere il board ad introdurre regole che impediscano ai portieri di ritardare i rigori o “distrarre in maniera ingiusta” il rigorista. Le modifiche sarebbero ratificate all’assemblea generale che si terrà a Londra il prossimo Marzo prima di riscrivere il regolamento ufficiale. Piaccia o non piaccia, anche questo aspetto tutto sommato simpatico del calcio di una volta starebbe quindi per scomparire. Non è però questa l’unica grana per la nazionale campione del mondo, già finita nel taccuino dei cattivi della Fifa qualche giorno fa, per ragioni del tutto diverse.
L'Argentina rischia una multa
Dopo l’annuncio dello scorso 14 Gennaio, il comitato disciplinare della Fifa starebbe per decidere se la federcalcio argentina ha violato o meno alcuni articoli del regolamento sia durante la finale del mondiale in Qatar che durante le lunghissime celebrazioni al ritorno in patria. Nel comunicato si leggeva come gli uomini di Scaloni avrebbero violato gli articoli 11 e 12 del regolamento, relativi a comportamenti offensivi, contrari al fair play. Ancora una volta i riflettori si sono puntati sul guardiameta, dal suo gesto volgare quando ha ricevuto il premio di miglior portiere a quando, nello spogliatoio, ha chiesto ai compagni un minuto di silenzio in memoria di Kylian Mbappe. Sbruffonate giustificate dalla tensione, dall’adrenalina, sfottò che fanno parte del calcio da sempre ma che potrebbero costare care all’Argentina.
I cori razzisti del Messico sono costati alla federazione una multa da 88000 sterline e una partita a porte chiuse; per la stessa ragione sono arrivate multe meno pesanti per Serbia ed Ecuador. Anche se la federazione croata potrebbe essere punita per aver violato le regole contro la discriminazione e la sicurezza nel corso delle partite, è chiaro che le maggiori critiche sono arrivate ai campioni del mondo. L’ex juventino Cristian Romero, ora al Tottenham di Conte, intervistato da Sky Sports le rimanda tutte al mittente: “La gente esagera, perché vede solo le foto. Non sanno cosa è successo in campo prima di questi eventi. Contro l’Olanda ci provocarono a lungo prima di entrare in campo, innervosendoci. Ci accusano di avergli mancato di rispetto ma non è vero. Se foste stati in campo, si capiva come sarebbe andata a finire”.
Una coda polemica inaspettata che certo non rovinerà il sonno né ai giocatori né ai tifosi dell’Albiceleste. La cosa più importante, la coppa più bella, se la sono portata a casa loro. Il resto, francamente, lascia il tempo che trova.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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