Doveva essere la partita della tranquillità, quella buona per giocare le ultime due giornate in scioltezza e tornare a pensare al campionato. A Praga, invece, arriva una pesante battuta d’arresto per la Roma, mai in partita contro uno Slavia molto più competitivo di quello visto all’Olimpico due settimane fa. Le due reti di Jurecka e Masopust sono il riassunto di una partita dominata in lungo e in largo dai boemi, che schiacciano in difesa una Roma incapace di orchestrare ripartenze significative. La situazione del gruppo G si complica maledettamente, con il primo posto che diventa quasi un miraggio, costringendo i giallorossi ai pericolosi spareggi con le terze della Champions.
Primo tempo francamente orribile quello dei giallorossi, sovrastati da uno Slavia molto più propositivo ma incapace di trovare spazio nell’area romanista, affidandosi spesso a velleitari tiri dalla distanza. Roma troppo contratta, lenta ed imprecisa in fase di costruzione con Belotti e Lukaku lasciati senza palloni giocabili. Il primo tempo si conclude a reti inviolate senza che Svilar abbia dovuto mettere parate significative. Nella ripresa la Roma prova ad alzare il baricentro ma si apre alle ripartenze dei padroni di casa che, alla fine, trovano il vantaggio con Jurecka su intervento non impeccabile di Svilar. L’ingresso di Paulo Dybala rianima i giallorossi che, però, non creano grosse occasioni da gol, subendo ancora in contropiede: il raddoppio dello Slavia arriva su un velenoso tiro di Masopust. Nel finale la Roma prova almeno a ridurre lo svantaggio ma senza fortuna. Finisce quindi con un pesante 2-0 che rimette tutto in gioco.
Le scelte dei tecnici
Di fronte allo scatenato pubblico boemo, la Roma scende in campo con una formazione non molto lontana dall’undici ideale. Uno dei pochi dubbi della vigilia, la presenza del febbricitante Zalewski, si risolve poco prima dell’inizio: l’italo-polacco non ce la fa. Al suo posto, quindi, Mourinho sposta El Shaarawy, con Celik dall’altra parte: in campo anche Aouar e il giovane Bove. Confermato il tandem Belotti-Lukaku come il turno di riposo all’infaticabile Cristante sulla mediana, dove il pallino del gioco è consegnato a Paredes.
Il tecnico dello Slavia aveva detto alla vigilia che i boemi si sarebbero giocati la partita della vita e, come preannunciato, lascia poco spazio agli esperimenti, confermando in buona parte l’undici visto domenica in campionato. In avanti, quindi, tridente con Jurecka e Provod larghi e Chytil unica punta: a centrocampo, invece, Doudera c’è ma viene accompagnato da Boril. La differenza potrebbe farla il pubblico di casa e, magari, una Roma con la testa già al derby di domenica.
Slavia impreciso, Roma impalpabile
L’inizio dei padroni di casa fa capire che questo Slavia sarà molto diverso da quello visto all’Olimpico: già dal primo minuto i boemi si guadagnano un angolo e minacciano la porta di Svilar con un tiro alto di Zafeiris. Pochi minuti dopo il portiere giallorosso è travolto da Chytil che prova a correggere in porta il cross di Doudera: il signor Letixier fischia il fallo ma la Roma ha parecchi problemi a contenere l’entusiasmo dello Slavia. Pericoli che arrivano dalle fasce, con Doudera e Masopust che costringono N’Dicka e Llorente agli straordinari. I giallorossi si presentano dalle parti di Mandous solo occasionalmente ma sono poco precisi anche quando si tratta di fornire palloni buoni a Lukaku. Nei primi dieci minuti lo Slavia aggredisce alto ma è troppo frettoloso nel cercare sempre la conclusione: se Zafeiris spara alto, Jurecka lascia partire un destro molle facile preda di Svilar. La Roma fatica molto ad uscire dalla propria metà campo ma, per fortuna dei pochi tifosi giallorossi presenti allo stadio, gli avanti boemi sprecano troppo. Partita certo non spettacolare, con parecchi errori, anche su passaggi non impossibili come quello di Paredes che trova Belotti in fuorigioco.
La prima vera occasione arriva al 26’, quando Provod lancia Zafeiris, il cui cross teso viene agganciato bene da Chytil: l’avanti si gira ma, incredibilmente, la spara ben oltre la traversa. Ad uscire malconcio dallo scontro è il portiere romanista, che viene soccorso dai sanitari. Il canovaccio della partita sembra chiaro: Slavia con in mano il pallino del gioco ma incapace di trovare varchi nella retroguardia capitolina, Roma troppo timida per azzardare attacchi significativi. I padroni di casa insistono ad attaccare sulla destra ma senza trovare spazi: inevitabile che ci si affidi a tiri velleitari, come quello di Provod che finisce in curva. La Roma combina poco o niente ma si difende con ordine: la frustrazione dei boemi è evidente quando un discreto cross di Boris viene impattato malamente da Chytil. Uno dei pochi che prova a minacciare la difesa dello Slavia è Belotti, che si sgancia spesso sulla sinistra: Masopust, però, lo regge bene. Assente Lukaku, troppo isolato e servito poco o niente dai compagni di squadra ma i numeri dipingono un quadro poco rassicurante: zero tiri in porta, zero calci d’angolo per l’undici di Mourinho, che sembra rimasto negli spogliatoi.
Jurecka-Masopust, la Roma affonda
Il tecnico lusitano capisce che qualcosa non funziona e decide di cambiare due pedine a centrocampo: fuori El Shaarawy, che si era visto più in difesa che in avanti e l’impalpabile Aouar. Spazio a Karsdorp e Cristante, che dovranno mettere ordine alla mediana ed orchestrare ripartenze con più efficacia. Ci vuole qualche minuto per vedere l’impatto dei cambi, visto che per i primi minuti è sempre lo Slavia a dirigere le danze. Alla fine la diga giallorossa crolla, grazie ad un intervento non impeccabile di Svilar: il portiere riesce ad allungarsi e respingere un pericoloso colpo di testa di Masopust ma in maniera imprecisa. Chytil riesce a rimettere la sfera in mezzo, dove il liberissimo Jurecka non ha alcun problema a ribadirla in porta.
La reazione della Roma non si fa attendere, con il primo tiro della serata che arriva grazie all’iniziativa del Gallo Belotti, che approfitta del lancio di N’Dicka per entrare in area e liberare un sinistro insidioso. Mandous riesce a respingere ma è un segnale importante per l’undici di Mourinho, apparso finora troppo rinunciatario. La Roma sembra finalmente in grado almeno di gestire con continuità il pallone, pur senza riuscire mai a trovare lo spunto buono per gli avanti. Al 62’ errore in impostazione che libera la ripartenza di Jurecka: ci vuole un intervento provvidenziale di Llorente per evitare che Chytil segni il probabile 2-0. Partita ora più viva, con una mezza occasione di Celik che apre un contropiede sul quale è pericolosissimo Provod: per fortuna Svilar ci mette una pezza ma lo Slavia è andato davvero vicino al raddoppio. Al 68’ è il momento di Dybala e nel giro di pochissimo l’argentino potrebbe trovare il pareggio ma manca di precisione.
Gol sbagliato, gol preso: lo Slavia sale bene con Dorley che fornisce un buon pallone a Masopust. Stavolta il tiro dalla lunga distanza è pregevolissimo: il suo destro trafigge un incolpevole Svilar. Le cose per la Roma si complicano assai, con la qualificazione diretta che diventa molto difficile. Mourinho decide di aumentare il peso in avanti: fuori Llorente, dentro Renato Sanchez ma ad attaccare con più convinzione sono i padroni di casa. Per poco N’Dicka non la combina grossa con un retropassaggio suicida ma Svilar spazza per evitare problemi. Il tecnico lusitano si gioca nel finale anche la carta Joao Costa ma stasera alla Roma non riescono nemmeno le cose più facili. A pochi minuti dalla fine, su un buco difensivo dello Slavia sul cross di N’Dicka, Lukaku non riesce a controllare l’unica palla buona arrivata. Dopo la solita girandola di sostituzioni, in pieno recupero il nuovo entrato Van Buren supera di slancio Cristante ma, a tu per tu con Svilar, si divora il 3-0, mandando incredibilmente fuori. Buon per la Roma, visto che la rete avrebbe garantito ai boemi il primo posto nel girone se le due squadre dovessero vincere entrambe le gare rimaste.
Il tabellino
SLAVIA PRAGA (3-4-2-1): Mandous; Ogbu, Masopust (79’ Vicek), Holes; Doudera, Zafeiris (79’ Zevcek), Dorley (89’ Van Buren), Boril; Jurecka (87’ Wallem), Chytil (90+4’ Hromada), Provod. Allenatore: Jindrich Trpisovsky
ROMA (3-5-2): Svilar; Mancini, Llorente (77’ Renato Sanchez), Ndicka; Celik, Bove, Paredes (84’ Joao Costa), Aouar (46’ Cristante), El Shaarawy (46’ Karsdorp); Belotti (68’ Dybala), Lukaku. Allenatore: José Mourinho (squalificato)
Marcatori: 48’ Jurecka (S), 73’ Masopust (S)
Ammoniti: 44’ Paredes (R), 58’ Masopust (S), 83’ Sevcik (S), 87’ Van Buren (S), 90+3’ N’Dicka (R)
Espulsi: nessuno
Arbitro: François Letexier (Francia)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.