
Il calcio del futuro non è più una fantasia: è realtà concreta, fatta di dati, algoritmi e intelligenza artificiale generativa. Non stiamo parlando di VAR o goal-line technology, ormai strumenti assodati nel panorama sportivo, ma di qualcosa di ben più profondo. In ogni partita, anche se invisibili al pubblico, scendono in campo veri e propri cervelli artificiali, capaci di leggere, interpretare e prevedere dinamiche complesse. E tra i protagonisti di questa rivoluzione c’è IBM, che sta portando l’IA generativa al centro della trasformazione del football mondiale.
La partnership tra IBM e il Siviglia
Un esempio emblematico arriva dal Siviglia, club pioniere nella Liga spagnola nell’avviare una collaborazione strategica con IBM per integrare l’intelligenza artificiale generativa all’interno del proprio ecosistema calcistico. Elias Zamora Sillero, Chief Data Officer del club andaluso, è il volto di questa rivoluzione: “La nostra squadra produce una quantità enorme di dati ogni partita – spiega -. Grazie all’IA possiamo prendere decisioni più rapide e intelligenti su ogni aspetto del club, dalla biglietteria alla gestione degli sponsor, dalla pianificazione delle attività, fino allo scouting di nuovi talenti”,
La Generative AI come nuovo alleato nello scouting
È proprio quest’ultimo ambito, lo scouting, che meglio rappresenta l’impatto rivoluzionario degli strumenti IBM. La tecnologia sviluppata dall’azienda americana, basata su modelli avanzati di Large Language Models e machine learning, consente di analizzare simultaneamente video, dati numerici e report osservativi di centinaia di migliaia di calciatori.
Ogni calciatore, anche il più sconosciuto delle serie minori, viene descritto con una scheda che comprende:
- Nome, età, posizione in campo;
- Gol segnati, passaggi riusciti, contrasti vinti;
- Dati biometrici e di performance raccolti da sensori e GPS;
- Aspetti psicologici e comportamentali, estratti automaticamente dai report degli osservatori.
Qui entra in gioco la potenza della Generative AI: i modelli linguistici di IBM riescono a sintetizzare in tempo reale le informazioni più rilevanti, evidenziando tratti di personalità, leadership, adattabilità allo stress. In pratica, l’intelligenza artificiale si trasforma in uno “scouting manager virtuale”, capace di setacciare l’intero universo calcistico in cerca del talento giusto.
Non solo numeri, ma anche potenziale umano
Secondo Zamora, l’IA di IBM si rivela utile anche per i calciatori stessi: “Producono dati costantemente: hanno bisogno di qualcuno, o qualcosa, che li aiuti a interpretarli per migliorare. L’intelligenza artificiale diventa un traduttore del proprio potenziale”. Ed anche gli arbitri, tradizionalmente esclusi da valutazioni quantitative, iniziano a beneficiare di queste tecnologie, clacolando la capacità di gestire la pressione, il carisma, la tenuta mentale. Anche qui, l’IA generativa analizza dati e contesti per aiutare nella formazione dei fischietti del futuro.
Certo, resta poi una parte di imprevedibilità rimarrà sempre. “Se la palla prende un rimbalzo sbagliato, nemmeno l’IA può farci nulla” scherza Zamora.
Ma nel frattempo, IBM continua a scrivere – in codice binario – una nuova pagina della storia del calcio, in cui ogni decisione, ogni acquisto, ogni scelta tattica è supportata da un’intelligenza capace di vedere oltre l’occhio umano. Se insomma il prossimo campione della vostra squadra lo sceglierà un computer, non stupitevi più di tanto.
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