Serie A oggi… il Napoli ribalta la Juventus, sentenza Retegui, Bologna bloccato

La Juventus passa col primo gol di Kolo Muani ma viene superata nella ripresa dai partenopei. Vince in rimonta anche la Dea grazie alla doppietta dell'azzurro mentre il Bologna è bloccato sull'1-1 ad Empoli

Serie A oggi… il Napoli ribalta la Juventus, sentenza Retegui, Bologna bloccato

Empoli-Bologna 1-1

- Ogni volta che segna un talento proveniente dalla cantera del Milan, ti fai la solita domanda: davvero ne avevano così tanti da svenderlo per due spiccioli? Lorenzo Colombo segue l’azione avviata da Fazzini ed è al posto giusto sul cross di Pezzella. Piattone al volo che lascia basiti Holm e Skorupski per la sua quinta rete stagionale. Davvero a Milanello non c’era posto per lui o fa più comodo spendere decine di milioni riempiendo le tasche dei soliti agenti? Saperlo...

- Vogliamo iniziare a parlare della stagione di Benjamin Dominguez, per cortesia? Il classe 2003 platense aspetta il 44’ per tornare al gol con il Bologna e lo fa in maniera davvero spettacolare. Destro al volo schiacciato sul cross di Lykogiannis e palla che rimbalza beffardamente tra le gambe di un Vasquez non impeccabile. Bene ha fatto Italiano a dare fiducia al giovane argentino ma tre reti in tre settimane non è da tutti. Tenetelo d’occhio che di talento ne ha assai.

Empoli Bologna Dominguez celebrazioni

- Alle volte mi domando come mai alcune squadre non riescano mai ad essere rispettate quanto meritano. Dopo la storica impresa di mercoledì col Borussia Dortmund, il Bologna fa turnover, va sotto contro il rognoso Empoli di D’Aversa ma ha la forza di pareggiare e continuare la corsa verso l’Europa che conta. Non importa quanto facciate finta che non esista, ma quello che sta facendo il Bologna di Italiano è davvero speciale.

- L’Empoli non vince dal trionfo al Bentegodi dello scorso 8 dicembre e sta scivolando sempre più verso i piani bassi della classifica. Eppure, ogni volta che scende in campo, l’undici di D’Aversa non si fa affatto spiacere, giocando un buon calcio e, spesso, meritando più di quanto riesca a mettere in cascina. Il problema è che i toscani avranno un febbraio da bollino nero, visto che incroceranno Juve, Milan, Udinese ed Atalanta. I discorsi stanno a zero: ora bisogna vincere.

Empoli Bologna Ndoye

- Da cosa si capisce la bontà del progetto del Bologna? Dal fatto che la squadra non collassa nel finale di partita nonostante le scorie della Champions e che le seconde linee non soffrono più di tanto rispetto ai titolari. Il finale di partita è quasi arrembante, agevolato anche dal calo fisico dell’Empoli ma è comunque un segnale molto incoraggiante per il resto della stagione rossoblu.

- Cartellino giallo al signor La Penna, colpevole specialmente nel secondo tempo di aver fischiato troppo e talvolta a sproposito, frammentando in maniera indegna una partita che peraltro non sembrava particolarmente complicata. Va bene avere un metro di giudizio severo, liberissimo di farlo ma non quando, a forza di fischiare, si rovina del tutto lo spettacolo. In medio stat virtus.

Napoli-Juventus 2-1

- Come succede con regolarità preoccupante, la Juventus non riesce a mettere 90 minuti convincenti nella stessa partita. Dopo un primo tempo positivo, lascia troppo spazio al Napoli, chiudendosi in difesa e provando a colpire in contropiede. Ancora una volta la scelta non paga, consentendo l’uno-due Anguissa-Lukaku: per l’ottava volta in campionato, la Juve di Motta perde una partita dopo esser passata in vantaggio. A questo punto si tratta di un problema mentale.

- Debutto lampo per Kolo Muani ed il francese è subito decisivo: a parte la bella girata dell’1-0, il lavoro spalle alla porta fa benissimo anche a Nico Gonzales, che dietro alle punte è molto più pericoloso. Quando il Napoli spinge nella ripresa, si dimostra utile in fase di copertura, anche se in maniera un po’ ruvida: nel finale fa anche vedere alcune giocate davvero apprezzabili. Nonostante il risultato non sorrida ai bianconeri, il suo impatto è stato comunque importante.

- La telenovela Vlahovic a questo punto sta sfiorando l’autolesionismo. Thiago Motta gli ha preferito il nuovo arrivato Kolo Muani, costringendolo in panchina anche nel big match contro il Napoli. Farlo entrare solo all’81, con la squadra sotto 1-2, significa che i casi sono due: o è successo uno scazzo importante tra i due o la società gli sta facendo pressione perché accetti di spalmarsi l’ingaggio o tolga il disturbo. Tertium non datur.

Napoli Juventus Nico Gonzales

- Ancora una volta, la Juve sembra svegliarsi solo quando va sotto, dannandosi l’anima nel finale di partita per strappare almeno un pari. Stavolta l’inserimento di Conceição, Mbangula e Vlahovic non dà la scossa ad un gruppo che ha speso molto e sembra in debito d’ossigeno. Dopo aver passato mesi a lamentarsi della pareggite cronica, i tifosi della Vecchia Signora la rimpiangeranno?

- Mai semplice per Antonio Conte affrontare la sua ex squadra. Significativo che nel primo tempo i partenopei abbiano concesso il 59% del possesso palla ai bianconeri, che si sono peraltro presentati più volte davanti a Meret. Quando la Juve arretra il baricentro, il Napoli ne approfitta per tornare ad esprimere il suo calcio e ribaltare la partita. Il fatto che non sia una gara come le altre si capisce dalla gioia scatenata a bordo campo. Vittoria davvero importante quella dei partenopei.

- Partono aggressive entrambe le squadre ma la Juve è più verticale e ci vuole una paratona di Meret per negare il gol a Yildiz. Il primo tempo vede i bianconeri molto più propositivi di quanto si potesse pensare alla vigilia con il Napoli che soffre la pressione degli ospiti. Nella ripresa i ruoli sembrano invertirsi, con i partenopei che concedono poco o niente, schiacciando in difesa la Juve e ribaltando la partita in pochi minuti. Decisiva anche stavolta la gestione delle forze.

Napoli Juventus Chiffi Lobotka Thuram

- Il Napoli è Lobotka-dipendente: male nel primo tempo, messo più volte in imbarazzo dal pressing a tutto campo dei bianconeri, molto più efficace nella ripresa. Anguissa segue la stessa falsariga: fatica nel primo tempo, letale di testa e da calcio piazzato nel secondo tempo. McTominay ci mette un tempo prima di trovare le misure di Thuram ma, alla fine, risulta decisivo, sia guadagnandosi il rigore che combinando con il guizzante Politano, migliore in campo.

- Alla vigilia i duelli decisivi sembravano Kalulu-Lukaku, McKennie-Neres e Cambiaso-Politano. L’americano è sembrato più a suo agio limitando efficacemente il brasiliano mentre meno bene in difesa Cambiaso, che soffre un po’ il dinamismo dell’azzurro. Lukaku sembra non esserci in campo fino a quando non costringe Di Gregorio a togliere il pallone dalla linea per poi convertire freddamente il rigore del 2-1. Quasi perfetto Kalulu, ormai imprescindibile per la Juventus.

- Singolare l’approccio “inglese” di Chiffi, che lascia giocare (il che va benissimo) ma sorvola su parecchi falli. A soffrirne, stranamente, è il Napoli, che ha sempre fatto della fisicità una delle sue armi più pericolose. I fischi del Maradona sono prevedibili ma, in effetti, alcune decisioni del fischietto padovano sono sembrate piuttosto intempestive. Se certi vantaggi gridano vendetta al Cielo, se non altro non ha sbagliato le chiamate importanti. Basta così?

Napoli Juventus Kolo Muani

Como-Atalanta 1-2

- Nonostante non piacciano ai soloni del calcio moderno, non si può fare a meno dei centravanti. Quanto è importante avere in squadra uno come Mateo “Sentenza” Retegui, che ti sbatte in fondo alla porta ogni mezza occasione che gli arriva a tiro? Trasforma l’ennesima stagione di saliscendi in una cavalcata memorabile. Avere seconde linee come Brescianini in grado di non far rimpiangere i titolari aiuta non poco, ma senza segnare non si va da nessuna parte.

- Applausi alla garra del Como, che dopo essersi fatto rimontare dalla Dea, continua ad attaccare fino alla fine, sfiorando più volte il pareggio e costringendo Gasperini a coprirsi nel finale. Curioso anche vedere De Ketelaere a dare una mano in difesa prima di segnare il 3-1 in contropiede ma dandosi un aiuto con la mano. Giocarsela sempre e comunque con coraggio, benissimo così.

Como Atalanta Retegui Paz

- Nico Paz è uno dei giovani più talentuosi al mondo, capace di fare giocate splendide come il primo gol. Il ventenne sta migliorando a vista d’occhio grazie al lavoro di Fabregas. Se trovasse l’accordo col Real per la recompra, il tecnico catalano avrebbe un titolare fisso per i prossimi 10 anni. Ci fa piacere: la Serie A ha un bisogno disperato di giocatori giovani e forti come lui.

- Sorprendente vedere una Dea così fiacca e poco ispirata come quella del primo tempo. Il pressing alto del Como ha inceppato la macchina da gol perfetta. Appena finita la benzina, l’Atalanta è tornata quella di sempre ma concedere un tempo agli avversari non è il massimo. Va bene che mercoledì c’è il Barça ma perdere punti in questo momento della stagione sarebbe tafazziano.

Como Atalanta Fabregas

- Alle volte bisognerebbe pensare prima di parlare, specialmente quando si parla di giocatori con piedi assai educati. Juan Cuadrado è stato dato da molti come finito e scaricato senza troppi convenevoli da questa e quella squadra. L’Atalanta l’ha aspettato ed ora ha a disposizione, se non un titolare, un’ottima seconda linea. In una stagione lunga sono loro a fare la differenza.

- Il Sinigaglia si conferma un campo complicato anche per le grandi. Il Como di Fabregas, nonostante un monte salari ridotto, è una squadra da prendere con le molle.

Oltre a giocare un buon calcio, è organizzato, pressa benissimo ed è pericoloso in ripartenza. Mettere in difficoltà l’Atalanta nonostante le tante assenze è un bel segnale. La salvezza non è un miraggio.

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