Andrea Abodi, torna a parlare del caso plusvalenze, per il quale la Juventus è stata penalizzata di 15 punti in classifica. L'ultima volta il ministro dello Sport aveva evidenziato "l'evidente inoppurtunità" delle parole del pm dell'Inchiesta Prisma, Ciro Santoriello.
"Io come ministro dello Sport attendo - spiega durante la visita al cantiere del Viola Park a Firenze -. Qui al di là di una o due società c'è un sistema che si deve interrogare su come perseguire il fair play, ma anche la competizione corretta che comprende i principi ed i lavori per cui siamo un sistema con delle autonomie. Il calcio gode di alcune autonomie per cui risponde ad alcuni principi anche di lealtà sportiva e di correttezza che probabilmente in passato sono stati trascurati. Io vorrei che tornasse la supremazia di questi valori. Ci sarà un punto di svolta ed al di là di quella che sarà la decisione da domani mi auguro che si cambi registro".
Poi aggiunge:"Bisogna tener conto di una parola che spesso viene trascurata, ovvero rispetto: rispetto delle sentenze, della valutazioni che andranno fatte, rispetto dell'indipendenza dei giudici, rispetto di chi paga tutto e magari non compra un calciatore e quindi magari vede i suoi obiettivi di campionato pregiudicati per una scelta sana". Parole inequivocabili, nei confronti di quei club che hanno agito con la massima correttezza.
Le tappe del ricorso Juve
I legali della Juve sono al lavoro per trovare i vizi procedurali o di forma nella sentenza emessa il 20 gennaio scorso dalla Corte Federale. La dirigenza bianconera dovrà fornire al Collegio di Garanzia dello Sport i documenti entro il 1° marzo, poi sarà lo stesso organo a stabilire se sussistono vizi di forma o procedurali.
Il Collegio di garanzia dello sport non potrà entrare nel merito bensì solo sulla legittimità, ovvero se ci sono stati eventuali errori di applicazione della norma e della legge o violazioni di carattere procedurale. Qualora venissero ravvisati, il Collegio potrebbe muoversi con due strade: decisione con rinvio o senza rinvio. Nella seconda ipotesi boccerebbe integralmente la pena e la Juventus si ritroverebbe di colpo i 15 punti.
Nella prima, invece, si rimanderebbe il tutto alla Corte federale d'appello che dovrebbe, tenuto conto delle osservazioni avanzate dal Collegio di garanzia, riformulare una nuova pena che sarebbe ovviamente più mite in quanto alcune delle violazioni contestate sarebbero illegittime.
Qualora la Juve non ottenesse un riscontro positivo al Collegio di garanzia dello sport potrebbe avanzare ricorso al Tar (Tribunale amministrativo del Lazio) e poi al Consiglio di Stato, anche se in questi casi i tempi sarebbero più lunghi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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