L'urna non è stata particolarmente benevola, ma c'era da aspettarselo. Il trio delle italiane di Champions dovrà cercare di districarsi in mezzo ad avversarie di calibro assoluto. Tra tutte, va leggermente meglio all'Inter, che pesca l'Atletico Madrid del Cholo Simeone: scontro senz'altro complesso, ma gestibile. Il Napoli di Mazzarri dovrà sfoderare due gare capolavoro per provare ad avere la meglio sul Barcellona, in un duello che evoca subito il ricordo di Diego Armando Maradona e che, adesso, pende maggiormente dal lato dei blaugrana. Va malissimo, invece, alla Lazio: per buttare fuori una corazzata come il Bayern Monaco servirebbe un autentico miracolo.
L'Atletico Madrid di Simeone
Diciamoci la verità. A Inzaghi è andata meglio rispetto ai suoi colleghi, ma i Colchoneros non li vorrebbe mai pescare nessuno. Feudo calcistico di Simeone ormai da una vita calcistica, l'Atletico Madrid rappresenta la lotta condotta al suo concetto più estremo, il senso di squadra che si muove come un pigmento unico, la fede del suo tifo. Tutti fattori da mixare con gli assoli dei singoli e con un'organizzazione formidabile. In Liga sono quarti, a debita distanza dai cuginastri in maglia bianca, ma in Champions hanno già domato la Lazio senza particolari patemi e ormai la coppa dalle grandi orecchie è come un giardinetto di casa. La stella resta Griezmann, ma occhio anche agli acuti di Alvaro Morata - sempre decisivo quando conta - all'elettricità di Correa e agli inserimenti velenosi di Saul. Dietro sono solidi perché difendono e attaccano senza lasciare pertugi. Inzaghi dovrà indovinare gli spifferi dentro cui infilarsi per far venire giù un muro di cemento armato. Una partenza su giri alti e una partita sbloccata subito potrebbero costringerli ad uscire dalla loro comfort zone. Molto più a loro agio quando devono coprire e ripartire in contropiede, rispetto a quando devono proporre gioco. Pronostico: 55% Inter/45% Atletico.
Il Barcellona di Xavi
Terzo in campionato, a sette lunghezze dall'odiato Real Madrid. Non è certo la squadra che triturava il resto dell'Europa calcistica qualche anno fa, ma tradizione e rosa gonfiano il pronostico dal lato di Xavi. Che ha perso un giovane faro come Gavi e adesso anche Ter Stegen, ma resta pur sempre un avversario formidabile. Giocando con il marchio di fabbrica canterano, l'usuale 4-3-3, schierano Lewandoski centravanti, insieme a Joao Felix e Rapinha (o Ferran Torres). Ne tieni uno e ti scappano gli altri due. In mezzo contano su cervello e sostanza, con Pedri, Gundogan e la regia illuminata di De Jong. Un punto debole? Sicuramente la difesa. Il portiere di riserva è qualche spanna sotto al titolare, Cancelo non ha ancora capito se è un'ala o un terzino, i vari Arajou, Koundè e Balde non assicurano esperienze impermeabili. Kvara e compagni possono trovare terreno fertile, ma serviranno reparti cortissimi per contenerli. Al momento il pronostico potrebbe essere 60% Barcellona/40% Napoli.
Il Bayern di Harry Kane
Se Sarri aveva recentemente detto che con Atletico e Inter per i suoi era quasi impossibile (e poi ha perso con lo stesso punteggio), figurarsi adesso. Il Bayern Monaco di Tuchel fatica a tenere le cadenze dello scintillante Levurkesen di Xabi Alonso in campionato, e questa è già una notizia. Ma davanti Harry Kane ha già polverizzato ogni record, i tagli e gli inserimenti di Sanè, Muller e Musiala sono lancinanti, la forza dei singoli e del collettivo - fisica, tecnica, esperenziale - è debordante. La verità è che alla Lazio servirebbe un autentico miracolo per superare la montagna bavarese e qualificarsi.
L'unico flebile lumicino viene, probabilmente, da quell'interruttore che ha dimostrato a volte di staccarsi senza preavviso: la tremenda imbarcata patita di recente contro l'Eintracht (5-1) certifica che anche questi sono umani. Bisognerebbe trovarli in serate simili per due volte di seguito. E pare troppa grazia. Pronostico: 30% Lazio/70% Bayern.
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