La vendetta di Conte contro la Juve

La vendetta di Conte contro la Juve
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Come nelle migliori sceneggiate napoletane: cade l’imbattibilità della Juventus dopo ventidue partite di campionato, va da sé che Antonio Conte non aspettava altro, punire la sua vecchia squadra con una prova di carattere, agonismo, ferocia mentale e football veloce, insomma tutti i connotati che non appartengono alla Juventus o meglio non sono l’identikit di Thiago Motta. L’allenatore della Juventus ha sbagliato i cambi, non è una novità, ha tenuto in campo l’inutile Koopmeiners che non teneva un solo pallone invece di sostituirlo con Douglas Luiz che ha appunto queste caratteristiche, così l’ingresso di Savona a destra e lo spostamento di McKennie sul fianco opposto, caos in affanno continuo che Conte ha intuito e affrontato come sa da sempre. Il Napoli ribadisce il primato in classifica e mette sotto pressione l’Inter che va a Lecce per un impegno in teoria agevole. La Juventus si è sgonfiata per crisi di energie fisiche e per evidente povertà tecnica, mercoledì contro il Benfica dovrà chiarire i dubbi esplosi nella ripresa al Maradona ma non mi sembra che ci siano le premesse.

Di contro, nell’anticipo pomeridiano, l’Atalanta ha ritrovato i tre punti contro il Como fresco ma leggero, primo tempo critico e confusionario del gruppo Gasperini, riscatto potente nella ripresa ma soprattutto un attaccante, Mateo Retegui, capocannoniere con 16 gol, risultato del lavoro di Gasperini ma, mi sembra doveroso ricordarlo, intuizione di Roberto Mancini che lo ha portato in nazionale e di conseguenza in serie A. Mercoledì spettacolo garantito contro il Barcellona.

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