Sinner, tutti i numeri di un campione

Terzo titolo dello Slam, secondo consecutivo a Melbourne, dopo una partita perfetta nel momento in cui tutti pensavano che Alexander Zverev potesse metterlo in difficoltà. Implacabile. Un sogno

Sinner, tutti i numeri di un campione
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Jannik Sinner fa impazzire tutti, ancora una volta. Anche se stesso, perché questa volta – al momento della premiazione - aveva gli occhi lucidi. Terzo titolo dello Slam, secondo consecutivo a Melbourne, dopo una partita perfetta nel momento in cui tutti pensavano che Alexander Zverev potesse metterlo in difficoltà. Implacabile. Un sogno.

Non c’è stato match e neppure soluzione per il tedesco, che ci ha provato in tutti i modi, ma ha trovato sempre una risposta ai problemi dall’altra parte della rete. E poi, siccome ci vuole un po’ di fortuna, ci si è messa pure la rete a tifare per il fenomeno italiano: nel tie break del secondo set, sul 4-4 un colpo di Jannik ha picchiato sul net ricadendo imprendibile dall’altra parte. Lo sguardo di Sasha si è rassegnato.

Finisce ancora una volta in trionfo per Jannik, che continua ad aggiornare tutte le statistiche possibili. Per esempio prima di lui solo Borg e Connors hanno vinto lo stesso numero di match, 47, nei primi 50 incontri disputati da numero uno del mondo. E finisce 6-3, 7-6, 6-3, braccia al cielo e mani sul cappellino, quasi incredulo della sua immensità tennistica. Un sorriso, prima l’abbraccio ai coach Vagnozzi e Cahill, a preparatore e fisio – Marco Panichi e Ulises Baldo, gli ex di Djokovic -, e poi un abbraccio al team, all’amico manager Alex Vittur e al fratello Mark, a cui si appoggia quando i momenti sono difficili. La famiglia, si sa, è il motore di questo fenomeno italiano che non conosce confini, soprattutto quando c’è da giocare sul cemento.

“Vi assicuro che fa schifo essere qui e non poter toccare il trofeo – ha detto un delusissimo Zverev alla fine -: pensavo di essere competitivo ma sei troppo forte. Nessuno se lo merita più di te. Complimenti al mio team: ce l’abbiamo messa tutta, ma forse sono che io non sono così forte”. “Sasha, so che è una giornata dura – gli ha risposto Jannik -, continua a credere in te stesso, sei forte come giocatore e persona, presto solleverai una coppa di queste molto presto”. E poi l’abbraccio a gruppo e famiglia: “Abbiamo lavorato tanto per ottenere questi risultati, ed è bellissimo farlo con voi.

E poi Darren: forse questo è il tuo Australian Open, cercherò di convincerti a restare, ma in ogni caso sono felice di avere te e Simone con me. Le mie vittorie sono cominciate con voi”. Il tennis insomma è diventato uno sport di squadra, e noi, grazie a Jannik, ci siamo dentro in questa nuova domenica italiana.

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