Roma - La commissione Affari sociali della Camera ha dato, a maggioranza, con il voto contrario dell’opposizione (tranne Paola Binetti) parere positivo all’emendamento del relatore Domenico Di Virgilio che modifica il comma 5 dell’articolo 3 sulla legge sul biotestamento, quello dedicato all’alimentazione e nutrizione artificiale.
Il blitz in Commissione Stop all’idratazione e all’alimentazione artificiale se non sono più efficaci per garantire al paziente le funzioni fisiologiche del corpo. La commissione Affari sociali della Camera ha approvato a maggioranza l’emendamento del relatore Domenico Di Virgilio che modifica il comma 5 dell’articolo 3 della legge sul biotestamento, quello che riguarda, appunto, l’alimentazione e l’idratazione artificiale. L’emendamento approvato prevede che alimentazione e nutrizione "devono essere mantenute fino al termine della vita ad eccezione dei casi in cui le medesime risultino non più efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche esenziali del corpo". Il Pd, ha spiegato ai giornalisti la capogruppo Livia Turco, ha votato "con rammarico" contro l’emendamento, mentre, nelle file dell’opposizione, ha votato con la maggioranza Paola Binetti, per l’Udc. Melania De Nichilo Rizzoli e Alessandra Mussolini, che ha definito l’emendamento "uno sbraco", sono uscite per protesta al momento del voto.
Il ruolo del medico "Se ci riferissimo ai soli stati vegetativi non avrei presentato questo emendamento", ha spiegato il relatore Di Virgilio nel suo intervento in commissione. L’emendamento presentato oggi va dunque letto, nelle intenzioni della maggioranza, in connessione con l’emendamento prossimamente in discussione che prevede l’applicazione della legge sul biotestamento anche ai malati terminali. "Non è un’apertura per accontentare qualcuno", ha aggiunto. Anche se il testo di legge non specifica chi dovrebbe prendere la decisione di sospendere alimentazione e idratazione, secondo Di Virgilio "si evince naturalmente" che questa decisione spetterà al medico.
La Roccella media Di fronte alle rimostranze di una parte della maggioranza, Roccella ha spiegato: "Abbiamo tempo per arrivare all’aula e possiamo trovare formulazioni più condivise". Intrattenendosi poi con i giornalisti, il sottosegretario non ha nascosto che all’interno della maggioranza ci sono sensibilità diverse all’interno della maggioranza, tra chi teme che un’apertura possa condurre a casi analoghi a quelli di Eluana Englaro e chi sarebbe a favore di una normativa più flessibile. "Le perplessità ci sono da tutte le parti.
Cerchiamo di fare il testo più condiviso possibile nel rispetto dei principi a cui ci ispiriamo, come la difesa della vita e il diritto alle cure". Sulla stessa linea il relatore: "Nel Pdl, come dice Berlusconi, c’è libertà di coscienza. La stragrande maggioranza di noi, comunque, vuole una legge il prima possibile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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