Camicia o T-shirt? Vince la polo che fa abbronzare

Nella guerra tra camicia e T-shirt vincerà la polo, ovvero il compromesso storico tra l'abbigliamento sportivo e quello formale. In termini di moda non è poi una gran novità: da tempo gli stilisti propongono smoking realizzati con la felpa delle tute da ginnastica oppure giacche a vento tagliate in sartoria, ricamate a mano e ovviamente costose come modelli di alta moda. Invece le molte polo che si vedono negli stand di Pitti Immagine Uomo, mastodontica rassegna dell'abbigliamento maschile in corso a Firenze fino al prossimo venerdì, sono degli onesti prodotti commerciali: le classiche magliette a mezza manica con il collo a tre bottoni che gli uomini indossano sempre volentieri quando fa caldo e si rischia di sudare. «Commerciale non è un termine dispregiativo contrariamente a quel che si pensa nel mondo della moda, vuol solo dire che la gente può portare un certo capo e per questo lo compra volentieri» puntualizza Mario Colombo, imprenditore lombardo con una solida esperienza nell'abbigliamento tecnico sportivo. Oltre a importare e distribuire un marchio come Lacoste che in Italia vende qualcosa come 2 milioni e 700mila pezzi all'anno, produce Colmar: un nome ben noto a chi scia sul serio e presto di culto anche tra chi gioca a golf. Nella nuova linea dedicata a chi pratica questo sport che in Italia è sempre più diffuso, c'è una polo in cotone trattato con una speciale nanotecnologia per portare il sudore all'esterno. In pratica ci si può permettere il lusso di passare dal green all'ufficio e viceversa senza il problema dell'umido addosso. Woolrich, marchio registrato in America nel 1830, propone invece la polo abbronzante, ovvero realizzata con un materiale brevettato che fa passare i raggi del sole schermando comunque i cosiddetti Uvb, cioè quelli che provocano le scottature. Bellissima la polo Brooksfield decorata da Ugo Nespolo che ha reinterpretato il germano reale, storico logo dell'azienda, con i suoi magici colori. Strepitose anche le 12 tinte pastello ulteriormente schiarite da uno speciale lavaggio nelle polo a righe rugby di Harry & Son che al pubblico costeranno 90 euro l'una anche nel caso dell'elegante variante con colletto realizzato in tessuto da camicia. Il rapporto qualità-prezzo è talmente importante di questi tempi che Laura Biagiotti ha fatto un grande lavoro di ricerca con Angelo Nardelli, l'azienda che produce la sua linea maschile, per proporre un completo giacca-bermuda-camicia a 350 euro. La grande signora del cachemire all'italiana lancia la camicia tanto leggera da essere contenuta in una bottiglia, mentre Ingram propone un prezioso modello in lino bianco con bottoni-gioiello realizzati in pietre semipreziose tipo agata e malachite. Si torna ai colori, i più belli e sofisticati che si possano immaginare, nello stand di Altea dove è di nuovo protagonista la polo, stavolta stampata con le tipiche fantasie da cravatta opportunamente rielaborate.

Apparentemente semplici, in realtà piene di dettagli, le raffinate polo di Les Copains che hanno la pistagna dell'allacciatura nello stesso tessuto dei pantaloni, i colletti con doppia frontura e un trattamento che simula l'effetto del sale sulle tinte. Risultato? Un prodotto ricco, interessante e nuovo come l'evento curato per Les Copains dal video artista Felice Limosani nel negozio Luisa via Roma di Firenze.

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