Un campus per 800 persone con aule e laboratori

Stretta collaborazione con il governo locale. Obiettivo: più occupazione e accesso al credito

Giulio Pecci

Il centro di formazione inaugurato giovedì in Ghana fa parte del Progetto «Okuafo Pa», volto a sostenere lo sviluppo sostenibile del Ghana promuovendo la crescita socio-economica. Il centro è costituito da un campus per 800 persone, con aule, laboratori, uffici e relativi spazi di stoccaggio e servizi. Il campus sarà alimentato da pannelli fotovoltaici, che lo renderanno autosufficiente e altamente efficiente. I programmi di formazione, incentrati su attività agricole, allevamento di pollame e coltivazione in serra, saranno definiti con il supporto di Università ghanesi ed europee. Oltre alle attività di formazione, il Progetto «Okuafo Pa» faciliterà l'accesso al microcredito e al mercato del lavoro. L'inizio delle attività formative è previsto entro la fine dell'anno.

Il Campus è il primo passo del progetto «Okuafo Pa», volto a definire un modello di campus sostenibile da replicare in altre regioni del Ghana e in altri paesi dell'Africa sub-sahariana, che abbia un impatto positivo sulle attività produttive e sulle opportunità di occupazione. Il Campus farà leva sull'occupazione locale, genererà ricavi dalle attività agricole e svilupperà un modello cooperativo sulla catena di valore di ciascun prodotto.

Il Progetto «Okuafo Pa» è sviluppato da Eni e dal governo del Ghana, tramite i Ministeri dell'Agricoltura e dell'Industria e Commercio. Il progetto è allineato all'agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e al programma governativo «Ghana Beyond Aid».

«La formazione professionale e l'acquisizione di competenze è una precondizione per ogni percorso di sviluppo sociale ed economico.

Eni intende avere un ruolo attivo della definizione di percorsi virtuosi di crescita sostenibile nei Paesi in cui opera, e questo progetto è un esempio concreto di cosa possiamo fare se mettiamo a fattor comune le nostre risorse e quelle dei nostri partner», ha commentato l'ad di Eni ricordando che «quattro o cinque anni fa abbiamo scoperto un giacimento di gas che poteva o non essere sviluppato o sviluppato per l'export, ma abbiamo fatto un accordo, costato due miliardi, per dare gas alle centrali elettriche del Ghana. Una cosa unica, perché dare energia vuol dire dare possibilità di sviluppo».

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