Capitolo chiuso. Almeno per Susanna Camusso. La leader della Cgil non vuole più sentir parlare di articolo 18 e di riforma del mercato del lavoro. Alla resa incondizionata del ministro del Welfare Elsa Fornero, la Camusso gonfia il petto e grida vittoria. Ma non manca di lanciare un chiaro avvertimento e a sollevare la minaccia dello sciopero. "La decisione dei sindacati di proclamare nuovi scioperi unitari nel 2012 - ha spiegato la leader della Cgil in una intervista a Repubblica.it - dipende dal presidente del consiglio e dalle scelte che farà, ma anche dalle imprese visto che nel prossimo anni si apre una nuova stagione di rinnovi contrattuali". Il governo tecnico e il premier Mario Monti sono avvertiti.
Dopo giorni di accese polemiche e scontri aperti con sindacati e partiti, nel salotto di Porta a Porta è arrivata la frenata della Fornero: "Non avevo e non ho oggi in mente nulla che riguardi in modo particolare l’articolo 18". "Sono stata ingenua", aveva ammesso il ministro del Welfare a Bruno Vespa. Poi la resa incondizionata: "Vogliamo lasciarlo stare questo articolo 18? Io sono pronta a dire che neanche lo conosco, non l’ho mai visto. C’è tanto da fare sul mercato del lavoro prima di arrivare lì: era soltanto un inciso che arriva per ultimo". Insomma, sembrerebbe che le priorità della Fornero sono il lavoro e la creazione di posti di lavoro. "Bisogna rimettere in moto l’occupazione - è stato il ragionamento della Fornero - sono angosciata quotidianamente dalle richieste di crisi aziendali e dalle domande di cig in deroga. Dobbiamo agire".
"Questo paese è un po' confuso ma lo considero archiviato perché si è fatta strada l’idea che il problema non è la flessibilità, ma come si riduce il precariato". Facendo presente che sul tema della riforma del lavoro non è utile porre "bandierine ideologiche", la Camusso ha spiegato di ritenere il capitolo chiuso. Tuttavia, l’attenzione della Cgil sul tema dei licenziamenti resterà sempre alta. "Mai dire mai - ha detto il segretario generale - sotto la cenere covano sempre cose strane". Per l'ennesima volta, la Camusso ha poi ribadito che l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è "una norma di civiltà" e che "ci sono cose che segnano la storia del lavoro".
Ed è proprio sulla concertazione che la Camusso ha voluto evidenziare che, pur "con i dovuti cambiamenti dettati dal tempo, ci sono però materie che devono essere affrontate e determinate nel rapporto con le parti sociali". Tra questi "l’aver assunto decisioni sulla previdenza senza il confronto" del governo con le parti sociali "è stato sbagliato. Spero non si faccia lo stesso sbaglio anche nella fase due sulla crescita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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