Cane ferito e denutrito salvato dalle guardie volontarie zoofile

Starà in canile 90 giorni e poi potrà essere adottato

Cane ferito e denutrito salvato dalle guardie volontarie zoofile
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Lo hanno trovato denutrito, con le zampe ferite e senza microchip. Le guardie zoofile dell'Oipa sono entrate ieri in un appartamento in zona sud e hanno sequestrato un cane meticcio maschio di due anni. Avevano ricevuto più di una segnalazione dal vicinato. I proprietari hanno fatto entrare gli agenti senza opporre resistenza. E anche il cane ha seguito docilmente i volontari dell'Oipa, senza nemmeno abbaiare quando l'uscio di casa si è chiuso alle sue spalle.

È una storia di povertà e incuria come ce n'è a centinaia, la seconda, verosimilmente, generata dalla prima. Se i soldi non bastano per arrivare a sera, non si porta il cane dal veterinario e lo si sfama solo con gli avanzi. Le fotografie mostrano il meticcio pelle e ossa, «non aveva nemmeno la ciotola dell'acqua accanto, le ferite alle zampe erano infette e impedivano al cane di reggersi» ha denunciato Fabio D'Aquila, responsabile delle Guardie Zoofile Oipa di Milano. Tre gli illeciti contestati ai proprietari e altrettante le multe: mancanza di cure, di acqua e assenza di iscrizione all'anagrafe, per un ammontare di 650 euro. L'animale è stato sequestrato e affidato al canile sanitario del Comune, «è già stato visitato, è stato dissetato e sfamato - ha documentato D'Aquila - Il sequestro amministrativo dura 90 giorni, al termine dei quali Ats valuterà se restituire il cane ai proprietari o affidarlo ad altri».

I proprietari del cane avrebbero potuto negare l'accesso agli agenti dell'Oipa che sono a tutti gli effetti poliziotti giudiziari. «In molti casi siamo costretti a chiedere al giudice un decreto per poter entrare negli appartamenti.

Ma questa volta i proprietari erano consapevoli che il loro cane aveva bisogno di cure ma non avevano i mezzi - ha spiegato la guardia zoofila - Non ci stanchiamo mai di ripetere che la custodia di un animale è un gesto di grande responsabilità. Certamente l'indigenza non si può prevedere. Un ramo della nostra associazione si occupa di queste situazioni, a Legnano stiamo provvedendo al cane di una famiglia in cui il padre ha perso il lavoro».

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