Il «cane Gunther» si è comprato un pezzo dell’Unità

RomaCerto, da Antonio Gramsci al cane Gunther il salto è grosso, ma in Italia succede pure questo. Sarà un giornale che morde, che azzanna i polpacci? O la nuova Unità si limiterà ad abbaiare? Quello che è sicuro è che per il quotidiano del Pd arriva una bella boccata d’ossigeno, i tre milioni di euro con cui la Gunther Reform Holding affianca Renato Soru acquistando il 20 per cento della società.
Dunque, un cane-editore. E si tratta di un ritorno perché, Gunther IV, un bel pastore tedesco dal lungo pedigree titolare di un ricco fondo internazionale, è già stato in passato tra i proprietari dell’Unità. Tempo fa sembrava fosse finito pure nella lista nera degli evasori italiani in Liechtenstein. A scagionarlo ci pensò il suo padrone, Maurizio Mian, industriale farmaceutico pisano, l’estroso inventore del giochetto: «È tutto in regola, i fondi del cane sono stati tremontizzati e sono rientrati in Italia con lo scudo fiscale. Ma Gunther ha tante idee che gli frullano in testa, ne sentirete presto parlare». Infatti.
Sembra uno scherzo, invece è tutto vero. Il pastore tedesco esiste, lo dimostrano le foto che Mian gli ha scattato mentre scorrazzava con lui su una decapottabile per le strade della Florida. E il nome di Gunther è effettivamente legato a un fondo. Cominciò tutto nel 1997, quando la società farmaceutica della madre di Mian venne comprata dalla Merck. Mian si divertì a raccontare a tutti che quei soldi li aveva lasciati al suo cane una ricca (e inesistente) contessa tedesca, Charlotte Lieberstein. I giornali ci cascarono e il meccanismo della beffa andò avanti per diversi anni. Gunther comprò società calcistiche, il Pisa e il Pontedera, acquistò le ville di Madonna e di Sylvester Stallone, fece un’offerta pure per quella di Versace e poi entrò una prima volta nell’Unità con una quota di minoranza. Però soffriva di solitudine. Così un bel giorno organizzò in alcuni negozi al centro di Milano delle affollate selezioni tra belle ragazze: si offrivano dei lunghi e pagati soggiorni a Miami nella super villa appartenuta a Madonna, in cambio dovevano fare da dama di compagnia all’intristito Gunther.
A un certo punto Mian si stufò e rivelò il trucco: «Volevo creare dal nulla un evento mediatico e ci sono riuscito». Ma non smise di far parlare di sé.

Dopo essere uscito dall’Unità quando il giornale passò a Soru, si candidò nel 2006 alle elezioni politiche nella Rosa nel pugno. Primo punto nel programma, rendere legale anche in Italia la Ru 486, la pillola abortiva.
E ora ritorna all’Unità. Riuscirà il nobile pastore tedesco a radunare ancora il suo gregge di lettori? Bau.

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