«Canto a Sanremo per ripagarvi del mancato Festival»

da Sanremo

Da New York a Sanremo ospite del nuovo varietà musicale Ti lascio una canzone condotto da Antonella Clerici. Questa sera in diretta dal Teatro Ariston: Liza Minnelli, voce potente, grinta, presenza scenica. Doveva essere solo un'occhiata al palco, prima di concedere l'intervista. Macché, la batteria lì non va, Liza non riesce a interagire con Mike Berkowitz, suo direttore d'orchestra e batterista. Spostano, lei è già sul palco, agguanta il microfono e prova. Prova per due ore, la voce potente, il brivido di New York New York, le correzioni. Perfezionista, da diva che non lascia un fiato al caso. T-shirt nera, jeans e il crocifisso. Il taglio corto e l'irruenza addomesticata nel dettaglio. Pausa. C'è spazio per uno scambio di battute, mentre in platea gli addetti ai lavori si spellano le mani. Un inserto con Fiorello, le fanno vedere un video in cui lui la saluta e che sarà riproposto anche questa sera e un filmato del 2002 in cui i due duettano. E lui urla: «Liza ti amo. Kiss».
Sul palco, lei seduta sul divanetto, è finalmente pronta a rispondere. Scioglie il ghiaccio, fa una battuta su una cravatta che le piace, un abito, poi al sodo.
Perché il viaggio in Italia appositamente per partecipare a questo show?
«Sono una fanatica degli show, e ho un profondo rispetto per questo tipo di spettacolo. Sono tutti molto professionali e rigorosi, ma è assolutamente divertente. L'orchestra è fantastica, i ragazzi sono fantastici ed è un'ottima ragione per andare avanti».
Perché l'hanno scorso non ha accolto l'invito al Festival?
«Me lo hanno detto troppo tardi. Stavo lavorando a uno spettacolo e non potevo muovermi».
Il prossimo anno ci sarà?
«A dire il vero sto lavorando a un nuovo progetto...».
Ma conosce il Festival?
«Certo!».
E che cosa ne pensa dei talent show, tipo X Factor?
«Mi piacciono e addirittura voto».
Una vita complicata, momenti difficili, una strada per certi aspetti in salita, cadute. Ma si è sempre rialzata alla grande. Dove ha trovato ogni volta la forza?
«I'm a Minnelli...».
E lo dice con la forza della sua lingua essenziale, con quella familiarità all'arte che è marchiata a fuoco nel Dna.
Ma lei crede in Dio?
«Certo!».
Porta la croce al collo, ma prega?
«Non si fa una domanda così. Sono fatti miei. Però, sì, prego».
Sul palco ha cantato e ballato. Solo prove, ma un impegno assoluto...
«Sono come un'atleta, devo mantenermi in forma, e mi “alleno” almeno tre-quattro ore al giorno. Cantare è fare l'attore con la musica, ballare è fare l'attrice con il corpo».
Il nuovo progetto?
«Si chiamerà Elise, lo sta scrivendo la mia madrina Kate Homs e sarà pronto a settembre. Il mio pianista Johnny canterà e danzerà».
Lei ha cantato con Frank Sinatra.
«Meraviglioso!».
Poco tempo fa ha dichiarato: «Se mi risposo sequestratemi». Oggi è cambiato qualcosa?
«Ribadisco: datemi un colpo in testa».
Elezioni: Obama o Illary Clinton?
«Non voglio parlare di politica. Non interessa farlo qui. Adesso ho solo bisogno di andare a cena e farmi una buona dormita, è stata una giornata faticosa».


Si alza, si avvolge nella maglia scura, sorride e si allontana dal palco che tiene imbrigliata ancora quella voce assoluta. Un guizzo, il passo deciso, e quella grinta che satura l'aria. Questa sera canterà New York New York, Cabaret e The man I love arrangiata con The Ship. Emozioni e brividi senza tempo.

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