La capitale che ricicla e respira: cresce la differenziata, cala lo smog

I NUMERI A Roma il primato della raccolta della carta mentre il capoluogo pontino è leader per vetro e materie plastiche

Cresce la cultura ambientale nella capitale, anche se deve cedere lo scettro a Latina. Stiamo parlando di rifiuti e precisamente di raccolta differenziata. Secondo i dati degli «Indicatori ambientali urbani» diffusi dall’Istat e relativi ai rifiuti nel periodo 2000-2008, la raccolta differenziata dei rifiuti urbani a Roma è cresciuta circa tre volte e mezzo negli ultimi anni: era al 5.7% nel 2000, si attestava al 19.5% nel 2008.
Ma il primato nel Lazio va a Latina che si scopre capoluogo più italiano degli altri. Nel capoluogo pontino, infatti, la differenziata ha conosciuto un vero e proprio exploit negli ultimi anni, in particolare gli ultimi due, toccando quota 30.6% l’anno scorso: circa 7 volte di più del 2000 quando era al 4.6%. E quello di Latina è l’unico caso nel Lazio in cui, nel 2008, si raggiunge (e supera) la percentuale media di differenziata registrata in Italia (che è il 28.5%). A differenziare di meno, nella regione, è Viterbo, ferma al 12% nel 2008. A Rieti la percentuale è al 13.2% nell’ultimo anno di rilevazione, ma il capoluogo sabino è l’unico nel Lazio che tra il 2007 e il 2008 ha conosciuto un decremento di differenziata: nel 2007, infatti si attestava al 14.8%.
Tornando a Roma, i dati offrono un’immagine emblematica dell’escalation dei valori percentuali della differenziata nel Terzo Millennio: 5.7% nel 2000, 6.1% nel 2001, 6.9% nel 2002, 10.5% nel 2003, 13.6% nel 2004, 16% nel 2005, 16.2% nel 2006, 17.1% nel 2007, 19.5% nel 2008. Una crescita costante, dunque, con un’accelerazione particolare tra il 2002 e il 2004.
E se si va a vedere nei dettagli della differenziata, si scopre come la capitale abbia il record regionale per la raccolta di carta, mentre sempre Latina svetta su vetro e materie plastiche. Sempre dal 2000 al 2008, la raccolta della carta nella capitale ha conosciuto un incremento notevole. Si è passati infatti dai 17.2 chilogrammi per abitante raccolti nel primo anno di rilevazione, ai 73.2 (superiore alla media nazionale che si attesta sui 65.4 kg) del 2008: quattro volte tanto. La crescita più sensibile è quella che si è registrata tra il 2002 ed il 2004: 25.6 kg il primo anno, 48.8 kg quello successivo, 64.3 kg l’ultimo. Latina, invece, è il capoluogo laziale più all’avanguardia nella raccolta di vetro e materie plastiche. Nel 2008 nel capoluogo pontino si sono raccolti 32.2 kg di vetro per abitante (contro i 14.5 kg di Roma). Sempre nello stesso anno a Latina sono stati 13.1 i kg di materie plastiche per abitante differenziate (contro i 4.6 kg della capitale). Restando in tema ambientale ma passando all’inquinamento atmosferico, sempre nella capitale il picco massimo di sforamenti si è registrato nel 2004, quando sono stati 145; quello minimo nell’ultimo anno di rilevazione, il 2008, con 81.

La qualità dell’aria di Roma, nell’ultimo anno preso in considerazione, secondo i dati Istat, almeno dal punto di vista della rilevazione di Pm10, è sensibilmente migliorata. Nel 2007, infatti, gli sforamenti erano stati 116, nel 2006 141 e nel 2005 127.

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