Capitale gitana per 10 giorni

El cante, el baile, el toque. Spettacoli distanti dal folklore tipico andaluso, carichi di sensualità ed energia, e pensati appositamente per la scena romana. Per dieci giorni l’arte gitana invaderà la capitale, dalle sale dell’Auditorium Parco della Musica a una piazza del centro storico (ancora da definire) che il prossimo 20 settembre accoglierà la grande festa in stile sevigliano aperta al pubblico per balli, canti e musica sotto le stelle.
Il 10 settembre, con l’estate agli sgoccioli, partirà dunque la terza edizione di «Flamenco!», festival interamente dedicato all’espressione artistica più caliente del Mediterraneo, da quest’anno gemellato col Festival Biennale di Siviglia. Diretto dal critico musicale J.A. Vela del Campo, e pullulante di artisti che porteranno per la prima volta in scena nel nostro Paese le loro creazioni, la rassegna si svilupperà su tre direttrici intorno alle quali vibreranno master class, cicli di conferenze, mostre, serate danzanti ed eventi speciali.
Tredici spettacoli in tutto, tra danza (baile), canto tradizionale (el cantejondo), e musica di chitarra accompagnata dal battito di mani e piedi (el toque) per scoprire i talenti-custodi del patrimonio artistico dell'Andalusia.
«Con queste tre edizioni si chiude un ciclo - ha detto l’amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, Carlo Fuortes - abbiamo portato a Roma il meglio del flamenco. All’inizio di quest’avventura non pensavamo di arrivare fino qui, ma l’arte flamenca è talmente ricca e innovativa che forse ci sarà spazio per una quarta edizione».
Ad inaugurare il festival in Sala Sinopoli sarà il cante di Esperienza Fernàndez con «Recuerdos», una delle voci più ferme, vigorose e versatili, apprezzata per le sue collaborazioni con Paco De Lucìa e Miriam Makeba.
Seguiranno la voce calda di Diego El Cigala, (la sua esibizione è in programma il prossimo 12 settembre) plurivicintore di Grammy Awards, e del cantaor El Pele, cantante purista apprezzato da David Bowie che debutterà in Italia il 17 settembre con «La Fuente de lo Jondo».
Mescolanza di stili anche per la danza, dove tre bailaores assai diverse per stile e formazione presenteranno ciascuna due lavori. Fuensanta La Moneta, artista dotata di drammaticità espressiva, l’11 settembre proporrà «De entre la luna y los ombre» e il giorno dopo la suite flamenca «Lo que trae el aire».
La stella della danza gitana Isabel Bayòn, trent’anni di carriera a livello internazionale, presenterà «Tan solo Flamenco» e «La puerta abierta».
Chiuderà il programma baile la 23enne Rocio Molina autrice e interrpete di «Oro viejo» e «Almario».

Due debutti, infine, anche per il toque: il 13 esordio del virtuoso José Manuel Canizares, storico collaboratore di Paco de Lucìa con «Origen Flamenco» e il 16 luci sul palco per il sassofonista valenciano Perico Sambeat e il suo ensemble, una big band pronta a miscelare jazz e flamenco con la Parco della Musica Jazz Orchestra.

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