Città del Vaticano - Nella chiesa cattolica il potere non può essere "divisibile" né le decisioni possono essere prese a maggioranza: è quanto ha affermato il segretario di Stato vaticano, cardinal Tarcisio Bertone, volato - dopo le settimane di veleni sul "caso Boffo" - a Wroclaw, in Polonia, dove ha tenuto una lectio alla locale università ed ha ricevuto un dottorato honoris causa. Alcuni stralci del discorso sono stati riportati oggi dal Sir, il servizio informazioni religiose della Cei.
Rapporto gerarchia-popolo "La democrazia, come ogni sistema costituzionale, è una struttura di potere, che si pone perciò, al pari di ogni sistema di governo, essenzialmente in termini di ripartizione di potere", ha spiegato il porporato. Tuttavia, ha ammonito, tale "dinamica di potere" "se trasportata nell’ambito ecclesiale, non può non diventare radicalmente equivoca, perché nella Chiesa il rapporto strutturale, anche al livello decisionale-operativo, tra la gerarchia e il resto del popolo di Dio, non può mai ultimamente essere posto in termini di ripartizione di potere".
Potere non è divisibile "All’interno della Chiesa - ha chiosato il cardinale - il problema di una necessaria e ordinata ripartizione delle competenze non può mai coincidere, come ultimamente avviene all’interno dell’ambito statale, con il problema del possesso di una porzione più o meno grande del potere, perché il potere - se per potere si intende la responsabilità ultima e perciò il servizio specifico dei vescovi di fronte alla vita della Chiesa - non è divisibile". Se in una democrazia politica, inoltre, si procede "con il sistema della rappresentanza", in base al quale "la minoranza deve inchinarsi alla maggioranza", una Chiesa "che riposi solamente sulle decisioni di una maggioranza diventa una Chiesa puramente umana, dove l’opinione sostituisce la fede", ha concluso.
Le congetture Bertone, insieme al direttore dell’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, era stato chiamato in causa nelle scorse settimane da alcune ricostruzioni giornalistiche che, senza citare alcuna fonte, lo indicavano come l’ispiratore ultimo dell’informativa usata per la campagna di stampa contro Dino Boffo. Alla base dell'attacco contro il giornalista ci sarebbe stata - secondo tali congetture - una rivalità di potere tra la Segreteria di Stato vaticana e la presidenza passata e presente della Conferenza episcopale italiana.
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universali non perché approvati e riconosciuti da maggioranze parlamentari o della pubblica opinione, bensì perché poggiano sulla natura dell’essere umano, che resta inalterata pur nel mutare delle condizioni sociali e storiche".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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