Sulla vicenda campi nellhinterland, interviene in prima persona il sindaco di Opera Ettore Fusco balzato agli onori delle cronache lanno scorso quando da consigliere comunale dopposizione eletto nelle file della Lega, condusse una battaglia contro linsediamento di un campo nella «sua» Opera. Una battaglia che gli costò un avviso di garanzia.
La vicenda si concluse con lassoluzione da parte della magistratura e dei cittadini di Opera che alle ultime elezioni amministrative, votarono Ettore Fusco alla guida del paese, eleggendolo sindaco. «Il prefetto Lombardi, al quale ho già chiesto un incontro - commenta Fusco -, non prenderà certamente in considerazione lipotesi di trasferire campi rom nel territorio del nostro Comune, né tanto meno sarà così scortese da chiederne linsediamento nei paesi limitrofi come Locate Triulzi, dove i rom sono stati tollerati dal sindaco Preli per anni. O a Pieve Emanuele, dove abbiamo lappoggio del sindaco Rocco Pinto, già attivo nella lotta alla prostituzione». Il sindaco non risparmia stoccate neanche a Penati e ad alcuni suoi colleghi sindaci: «Ora Penati e alcuni sindaci del Sud-Milano si fingono uomini dordine firmando comunicati stampa rassicuranti sulla loro posizione in merito a sicurezza e campi. Peccato che si tratta di amministrazioni che vanno al voto nella prossima primavera e che cambiano come i camaleonti per la disperata esigenza di non essere spazzati via dal Popolo che ha capito quali sindaci fanno gli interessi della gente e quali invece si limitano a gestirne le risorse».
Ettore Fusco ha parole dure anche per lultimo episodio di violenza che ha visto protagonista una ragazza ventenne violentata da un romeno: «Come sindaco e come padre di famiglia sono indignato e preoccupato per questa crescente ondata di delinquenza e, in particolare, per le violenze sessuali. Sono traumi che, laddove non costano la vita alle vittime, comportano comunque ferite permanenti difficilmente riassorbite dalle donne che li subiscono.
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