La Giunta di Palazzo Marino ha stanziato 5,8 milioni di euro per le opere di ripristino e adeguamento della Rsa Casa per Coniugi. La struttura al civico 19 di via dei Cinquecento, di proprietà del Comune, è ancora oggetto parziale di sequestro dopo il terribile incendio della notte tra il 6 e il 7 luglio 2023 che costò la vita a se persone.
Ora per poter riattivare al più presto i servizi e l'accreditamento della Residenza sanitaria per anziani, ora sospesi, l'amministrazione ha definito il quadro economico degli interventi, passaggio propedeutico all'affidamento dei lavori. La delibera proposta dall'assessore alle Risorse finanziarie Emmanuel Conte, e dalla Direzione Tecnica e Arredo urbano «al fine di procedere con la massima sollecitudine all'approvazione del successivo livello di progettazione esecutiva», prevede opere di ripristino, sia edile sia impiantistico, finanziate nell'ambito del Piano Triennale delle Opere pubbliche 2024/26.
Al termine dei lavori, la struttura di via dei Cinquecento verrà data in gestione allo stesso aggiudicatario della procedura pubblica, attualmente in corso, che riguarda l'affidamento della Rsa e del Centro diurno integrato Virgilio Ferrari in via dei Panigarola e del Centro diurno integrato della Casa per Coniugi.
Tutta la città si ricorda quella terribile notte tra il 6 e il 7 luglio 2023 quando divampò un mega incendio nella struttura al Corvetto che causò l'intossicazione di 81 persone e la morte di sei dei 173 ospiti della struttura, cinque donne e un uomo, tra i 69 e gli 87 anni di età.
Dal momento che la struttra divenne in parte inagibile e comunque messa sotto sequestro per le indagini legali, gli anziani vennero sistemati nelle varie residenze assistenziali della città, dove tutt'ora sono ospitati e accuditi.
Sei gli indagati per l'incendio: la direttrice della struttura, tre dirigenti della Cooperativa che aveva in gestione la rsa e due funzionari comunali. Il lavoro degli inquirenti segue due binari: da una parte capire come si è propagato il rogo, probabilmente partito dalla camera di uno degli ospiti, e dall'altra ricostruire l'applicazione delle procedure antincendio, per le quali si sospettò fin da subito alcune possibili lacune.
Gestita da Proges, che controlla 300 strutture in 11 regioni, la struttura era dedicata all'assistenza di anziani con vari livelli di non autosufficienza, ma senza bisogno di prestazioni ospedaliere.
Suddivisa in 12 nuclei di cui due dedicati a malati di Alzheimer, l'edificio di tre piani aveva 210 posti letto accreditati. Adibita a casa di riposo nel 1955, fino a giugno 2009 è stata gestita dal Comune stesso, poi è subentrata la cooperativa Proges.
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