Roma - L'Olimpico di Roma, l'Olimpico di Torino, il Ferraris di Genova, il Barbera di Palermo,
l'Artemio Franchi di Siena, e il San Filippo di Messina: sono solo sei gli stadi che si sono
adeguati alle norme previste dal "pacchetto Pisanu" contro la violenza calcistica. Altri due - il
Tardini di Parma e il Meazza di Milano (nella foto) - stanno per concludere i lavori adeguamento, mentre
il resto degli stadi italiani funzionano in regime di deroga.
Biglietti elettronici nominali, videosorveglianza negli stadi con più di 10 mila spettatori,
varchi d'accesso con tornelli, steward messi a disposizione dai club, zone di prefiltraggio,
barriere 'a scomparsà: questi alcuni dei principali requisiti richiesti agli stadi per essere
conformi alle norme Pisanu.
Ecco, in sintesi, la situazione stadio per stadio.
Olimpico di Roma - Di proprietà del Coni, è stato completamente adeguato nel febbraio
2006 alle norme antiviolenza con un investimento di 3,6 milioni di euro (spesa ripartita tra
Coni Servizi, As Roma, e SS Lazio).
Ferraris di Genova - Adeguato alle norme Pisanu alla fine del 2006 con oltre 4 milioni di
spesa. Tra gli ultimi interventi, l'installazione di 11 telecamere e di 40 webcam sui tornelli. Al
via corsi per 60 coordinatori che per conto della Sampdoria e del Genoa formeranno le
squadre di sicurezza nello stadio.
Olimpico di Torino - Un centinaio di telecamere, 26 doppi tornelli a tutta altezza
controllati da 52 dispositivi, tutti i posti (25.442) sono a sedere, anche nelle curve.
Barbera di Palermo - 38 mila spettatori, è in regola con 60 tornelli all'ingresso, zona di
prefiltraggi, telecamere a circuito chiuso, steward per l'entrata degli spettatori.
San Filippo di Messina - 40.200 posti, inaugurato nel 2004.
Sistemati telecamere, tornelli e introdotti biglietti magnetici.
Artemio Franchi di Siena - Dichiarato conforme alle norme il 10 agosto 2006. L'unica
anomalia, che peraltro non rientra tra le prescrizioni dei decreti Pisanu, è la capienza di
15.300 spettatori, inferiore ai 20mila previsti dalla Lega per serie A.
Meazza di Milano - 82.955 posti. Sarà completamente a norma la prossima stagione: va
completata l'installazione dei tornelli con la realizzazione della recinzione esterna.
Tardini di Parma - Tornelli, steward e biglietti uninominali già introdotti. Ma la Prefettura
sta valutando la conformità della grandezza dei tornelli, che risulterebbero più bassi.
Massimino di Catania - È lo stadio sotto sequestro dopo i violenti scontri durante i quali
ha perso la vita l'ispettore Filippo Raciti. Non ha zone di prefiltraggio e non ha un efficace
impianto di telecamere a circuito chiuso.
Picchi di Livorno - Per adeguarsi alle norme Pisanu manca soltanto una cornice di
accesso alle vie di sicurezza alle vie di accesso alla curva Nord.
Castellani di Empoli - Mancano i tornelli, ma ci sono posti a sedere, steward e
telecamere a circuito chiuso. La deroga scade il 30 giugno prossimo.
Franchi di Firenze - Anche qui si gioca in deroga al decreto Pisanu. Da completare, entro
marzo, l'installazione dei tornelli, ci sono gli steward ma devono ancora cominciare i lavori
per la sala del gruppo operativo di sicurezza.
Sant'Elia di Cagliari - Ci sono le zone di prefiltraggio, l'impianto i telecamere, i varchi di
accesso con i tornelli che, però, non sono stati ancora collegati al sistema telematico a
causa del mancato allaccio alla linea a fibre ottiche.
Friuli di Udine - Primo in Italia a togliere le barriere tra pubblico e campo gioco, lo stadio
già prevede l'utilizzo di biglietti nominativi. Mancano però i tornelli e l'impianto di
videosorveglianza.
Granillo di Reggio Calabria - I lavori di adeguamento sono a buon punto e - secondo
il presidente della Reggina Lillo Foti - dovrebbero concludersi all'inizio del prossimo
campionato.
Del Duca di Ascoli - Installate le telecamere, e numerati i posti, i lavori vanno completati
con tornelli e aree di prefiltraggio.
Atleti azzurri di Bergamo - 26.393 posti. Lo stadio funziona in regime di deroga.
Funzionano i biglietti nominativi e gli steward.
Bentegodi di Verona - Non è a norma per la mancanza dei tornelli, dei cancelli per l'accesso controllato degli spettatori e dell'anello esterno.
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