Caso Meredith, in aula il coltello dell'omicidio Ma i periti del gip: "Altre lame più compatibili"

Nella giornata delle testimonianze dei medici legali mostrata l'arma del delitto: un coltello da cucina. I dottori: "Non c'è assoluta incompatibilità con la ferita più piccola riscontrata sul collo della Kercher, ma molti altri coltelli potrebbero essere più compatibili"

Caso Meredith, in aula il coltello dell'omicidio 
Ma i periti del gip: "Altre lame più compatibili"

Perugia - "Uccisa in un'escalation di violenza". Questa l'ipotesi del medico legale Giancarlo Umani Ronchi, uno dei periti del gip nell’incidente probatorio sulle cause della morte della studentessa inglese, deponendo stamani davanti alla Corte d’assise di Perugia nel processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox. Ha comunque parlato "solo di un’impressione" ricavata dall’esame degli atti. Umani Ronchi ha parlato di evoluzione delle ferite rilevate sul corpo, da "modesta entità e superficiali" a quelle "più importanti che hanno determinato la morte". Il perito si èquindi soffermato sul coltello da cucina indicato dall’accusa come l’arma del delitto. "Inavvicinabile durante l’incidente probatorio - ha detto - trattato quasi come una reliquia". Per la lama Umani Ronchi ha parlato di "generica compatibilità" e poi di "non incompatibilità" con le ferite.

Morte rapida Meredith morì nel giro di "qualche minuto", da sette a dieci, dal momento in cui le vennero inferte le lesioni sul collo, e "potrebbe avere urlato": il quadro è stato delineato dal professor Mariano Cingolani, nella sua deposizione di oggi davanti alla Corte d’assise di Perugia. Si tratta di una dei tre medici legali che hanno realizzato per conto del gip la perizia sulla morte della studentessa inglese. Gli esperti non hanno esaminato direttamente il cadavere, ma si sono basati sui dati raccolti nel corso dell’autopsia dal dottor Luca Lalli e hanno analizzato i campioni acquisiti.

Cingolani è tornato sul coltello considerato l’arma del delitto, spiegando di averlo esaminato di persona. Ha quindi parlato di "non assoluta incompatibilità" con la ferita più piccola riscontrata sul collo della Kercher, ma ha anche detto che "molti altri potrebbero essere più compatibili".

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