nostro inviato a Tunisi
«Ora mi auguro solo che questo funerale, che laddio a mia sorella e al mio nipotino non si trasformi in un reality show. Per noi questo è lultimo atto di una vicenda dolorosa. Ci sembra giusto aspettarci che il nostro dolore venga compreso. Che questo momento di lutto e di raccoglimento non venga rovinato dalle tv, dai media».
Perle di saggezza distillate e distribuite a voce bassa con lo stile sobrio di sempre da Pietro Castagna a quel gruppetto, il solito gruppetto, di giornalisti che ha seguito la tragedia di Erba fin dalla prima ora. Perle di saggezza che cadono nel vuoto quando, allarrivo a Tunisi, saettano i flash, si accendono le telecamere e la famiglia Castagna, infastidita ha un gesto di rifiuto e comprensibile stizza. Sono le 19.30 quando si apre la stiva del 737 della Tunis Air che porta in una nuova Patria, in un paesino, Zaghouan, più piccolo di Erba, le bare di Raffaella e del suo bimbo Youssef. «Personalmente - aggiunge Pietro - avrei preferito venire in Tunisia fra un paio di mesi, quando cè da sperare, i riflettori e il clamore su questa vicenda si saranno finalmente spenti. Ci abbiamo pensato, poi abbiamo deciso di esserci. Altrimenti avrebbero cominciato a dire e a scrivere che la nostra famiglia era divisa. Invece siamo uniti».
I quarantadue giorni da incubo passano davanti agli occhi di Pietro Castagna al ralenty della moviola. La strage, le indagini, i sospetti. Gli spifferi di scoop che indicavano nel possibile assassino «un uomo grande e grosso». Proprio come lui. E invece? «Invece - svela Pietro Castagna - abbiamo sempre saputo, fin dallinizio, fin dalla stessa sera dell11 dicembre quando il maresciallo Gallorini e i suoi uomini sono entrati nella casa dei Romano-Bazzi che era stata imboccata una pista ben precisa».
Carlo Castagna luomo del Perdono luomo della Fede, luomo che ha colto lItalia in contropiede ascolta le parole del figlio. «I giornalisti mi hanno ribattezzato il grande patriarca. Invece sono soltanto un uomo che convive con un dolore enorme». Più in là, laltro figlio Giuseppe Castagna con la moglie, il medico di famiglia Giuseppe Rivolta, il consigliere comunale Giorgio Meroni che unì nel matrimonio civile Azouz e Raffaella.
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