Castagnetti agli alleati: insolenti con Ruini

Francesca Angeli

da Roma

«Basta con le insolenze verso il cardinale Ruini e la Chiesa italiana. La pazienza dei cristiani è finita». È lo sfogo di Pierluigi Castagnetti, capogruppo della Margherita alla Camera, contro il leader dei radicali Daniele Capezzone e quello dei socialisti Enrico Boselli, uniti nel condannare l’intervento del presidente della Conferenza episcopale, Camillo Ruini, da Assisi, considerato da entrambi un’intollerabile ingerenza da parte del Vaticano negli affari dello Stato.
Mentre già si consumava una feroce polemica sull’aborto e la pillola Ru486 le parole di Ruini in difesa del Concordato (poi confermate esplicitamente dal segretario generale, monsignore Giuseppe Betori, che ha detto chiaro «il Concordato non si tocca») riaprono un altro fronte caldissimo nello scontro fra laici e cattolici all’interno dell’Unione. E non piace neppure l’allusione di Ruini alle «pallottole di carta» con le quali si vorrebbe far tacere il mondo cattolico.
Boselli attacca sostenendo che Ruini «si comporta da vero capopartito». Poi fa nomi e cognomi puntando il dito contro la Margherita. «Constato che in occasione del referendum sulla procreazione assistita Francesco Rutelli, leader della Margherita, si è trovato in perfetta sintonia con le posizioni espresse dal cardinale Ruini - dice Boselli -. Aggiungo che da parte di Rutelli non c’è stata la pur minima riserva nei confronti del fatto del tutto straordinario che venisse data da parte delle gerarchie ecclesiastiche addirittura un’indicazione agli elettori su come comportarsi nelle urne». E Boselli conclude rinnovando la richiesta di modifica del Concordato. «È stata proprio l’entrata a gamba tesa delle gerarchie ecclesiastiche nella politica italiana a porre le premesse per il superamento del Concordato - osserva Boselli -. Noi non siamo per limitare il diritto di espressione a chicchessia, tanto meno alla Chiesa. Non possiamo però non osservare che chi rivendica il diritto sacrosanto di fare politica, non può conservare allo stesso tempo privilegi che sono legati a tutta un’altra logica che è quella che sovrintende il regime concordatario».
Le parole di Boselli risvegliano i cattolici della Margherita che all’improvviso sembrano accorgersi di essere circondati da anticlericali che i cattolici li sopportano soltanto quando stanno zitti.
«Le vostre insolenze verso il cardinale Ruini e la Chiesa italiana stanno superando il limite accettabile, anche per laici cristiani molto pazienti e disponibili al dialogo - sbotta Castagnetti -. Sappiate che, a costo di provocare altri vostri insulti, vi diciamo che il centrosinistra, che i radicali hanno osteggiato sino a ventiquattr’ore fa, non si lascerà trascinare in una polemica volgare e antistorica contro il diritto della Chiesa, come di tutti, di continuare a esprimere le proprie posizioni». Immediata la replica di Capezzone che ricorda a Castagnetti che radicali e socialisti stanno «difendendo la libertà di coscienza dei credenti, rispetto a chi vorrebbe arruolarli e militarizzarli».
Dentro la Margherita comunque la pensano tutti come Castagnetti e anche il vicepresidente dei deputati Renzo Lusetti definisce «improbabili» le polemiche di Boselli. A lacerare il centrosinistra ci sono poi le diverse posizioni sull’aborto che contrappongono ancora una volta la Margherita agli alleati. Rosi Bindi, ad esempio, ritiene «le parole pronunciate da Ruini sulla pillola abortiva degne di rispetto e considerazione».

Rutelli definisce l’aborto «una tragedia personale e l'interruzione di una vita nascente» anche se sulla pillola ritiene che debbano decidere «i medici e non i politici». Al contrario Rifondazione e comunisti si dicono pronti ad alzare le barricate per difendere la 194 dagli attacchi inaccettabili delle gerarchie vaticane.

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