Sembra un luogo comune pensare che la pioggia e il cielo grigio aumentino la depressione. Ma è veramente così. Svegliarsi con il buio è ben differente rispetto alla sensazione che si ha quando si apre la finestra e si scopre di avere di fronte una giornata piena di sole. «È un fatto ampiamente dimostrato dagli studi scientifici» conferma Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Salute mentale al Fatebenefratelli. «In questo periodo, fino alla fine di febbraio - sostiene lo psichiatra - le donne fino ai 35 anni di età diventano più sensibili ai cosiddetti disturbi affettivi stagionali».
Con la pioggia, il cielo coperto per intere settimane, la nebbia e il buio che arriva già alle sei di sera, la svogliatezza si trasforma in umore grigio, si fa fatica a concentrarsi nel lavoro e nello studio, aumenta il livello di irritabilità, cè una forte tendenza a mangiare carboidrati per soddisfare un desiderio irrisolto e quindi si ingrassa. Insomma, tutti i sintomi della depressione si fanno più acuti e le persone più fragili rischiano di restare imbrigliate più facilmente nella trappola del male invisibile. «Sono fattori che dipendono dalla quantità di luce a cui siamo esposti» spiega Mencacci che sul tema ha effettuato uno studio specifico. In sintesi, la luce solare viene trasformata, attraverso gli occhi, in impulsi elettrici che vengono trasmessi, tramite il nervo ottico, al cervello. Quando gli impulsi raggiungono lipotalamo, aumenta la produzione della serotonina, neurotrasmettitore deputato tra laltro al controllo del tono dellumore, mentre a livello dellepifisi inibiscono la produzione di melatonina, un ormone sensibile al ciclo luce-buio.
Ma il fattore meteo è solo uno dei tanti motivi scatenanti della depressione. I disturbi si possono manifestare anche per la difficoltà a superare un dolore, per la fatica ad affrontare un problema fisico. Lattenzione degli psichiatri si sofferma soprattutto sui giovani e su cosa li porta a soffrire di depressione in quella che un tempo si chiamava «letà della spensieratezza». «Uno dei motivi per cui i giovanissimi manifestano disturbi di questo tipo - aggiunge Mencacci - è che dormono troppo poco o hanno sviluppato dipendenze, come quella dai videogiochi e dal computer, che li portano ad alterare il ritmo del sonno e della veglia. Tra le cause cè anche labuso di alcolici che avviene in età sempre più prematura, intorno agli undici anni. Oppure cè il consumo eccessivo di sostanze stupefacenti».
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