Cede il cuore di Puerta Europa sotto choc Milan-Siviglia col lutto

Cede il cuore di Puerta Europa sotto choc Milan-Siviglia col lutto
Il Siviglia è precipitato nel dramma, il calcio spagnolo è finito sotto choc: Roberto Antonio José Puerta, 22 anni, un ragazzone bello e forte, difensore andaluso del club campione Uefa, è morto ieri pomeriggio, alle 14.30 riferiscono le agenzie, nell’ospedale Virgen del Rocio. I danni provocati dagli arresti cardiaci in sequenza che l’hanno colpito sabato notte durante e dopo la partita della Liga spagnola col Getafe, sono risultati irreparabili. Il suo fisico, gagliardo, ha provato a resistere un paio di giorni prima di arrendersi. E al preoccupante bollettino medico (segni di grande sofferenza cerebrale) di lunedì è seguito ieri il drammatico annuncio che ha sconvolto il calcio di mezza Europa. Antonio Puerta, 22 anni, è morto senza riuscire a vedere il primo figlio in arrivo: uno sgambetto insopportabile. La camera ardente è stata allestita nel suo stadio, il Ramon Sanchez Pizjuan, la sua bara avvolta con le bandiere del Siviglia e della Spagna. Oggi saranno celebrati i funerali. Messaggi di cordoglio dal premier Zapatero fino al capo dell’opposizione Rajov.

I suoi tifosi l’avevano visto accasciarsi sabato notte a due passi dalla porta, improvvisamente, misteriosamente. Un suo compagno di squadra gli si era attorcigliato sopra per srotolargli la lingua. Antonio si era ripreso, lo avevano anche messo in piedi prima di accompagnarlo negli spogliatoi dove il cuore si è fermato ancora, cinque volte addirittura, in una drammatica sequenza. L’uso controverso (alcune fonti lo confermano, altre lo smentiscono) del defibrillatore lo ha fatto arrivare vivo in ospedale, ma con effetti vistosi dell’infarto provocato da «aritmia ventricolare causata da una displasia aritmogenica del ventricolo destro». Di sicuro un anno prima Antonio aveva accusato lo stesso malessere: l’avevano fermato e visitato a lungo, senza riuscire a trovare tracce della deformazione cardiaca, aritmia dicono adesso.

La squadra del Siviglia, a poche ore dalla seconda sfida del preliminare di Champions League con l’AeK Atene, è salita sul charter ed è tornata a casa. L’Uefa, d’ufficio, ha decretato lo spostamento a lunedì prossimo, 3 settembre, dell’impegno decisivo per completare il tabellone della Champions. Nel sorteggio di giovedì i greci riceveranno lo stesso coefficiente degli spagnoli e l’urna di Montecarlo non subirà perciò ritardi né variazioni. Confermata invece la supercoppa d’Europa con il Milan, venerdì sera nello stadio del Principato: si giocherà in un clima di grande mestizia, un velo su una serata dedicata ai trionfi di spagnoli e italiani. Durante il minuto di raccoglimento molti piangeranno per Antonio, milanisti e andalusi.

Perciò il club campione d’Europa, di getto, ha espresso il suo cordoglio e si è messo subito a disposizione degli uffici di Nyon «per ogni decisione adottata».

Come dire: rispetteremo fino in fondo il dramma del Siviglia. È seguita un’altra decisione pratica: l’annullamento della conferenza-stampa di oggi, mercoledì, in segno di lutto. Come si fa a parlare di calcio con quel ragazzone di 22 anni tradito da un cuore ballerino?

«Era uno molto bravo e dotato», il ricordo di Fabio Capello. Suo uno dei rigori che consegnò in finale la coppa Uefa al Siviglia. La porta dove avvenne l’impresa divenne «la puerta di Antonio». Tra i suoi sodali distrutti dal dolore, un paio di italiani, Maresca e De Sanctis. Tutta la Spagna ha partecipato al lutto del Siviglia: il trofeo Bernabeu è stato rinviato, la Liga giocherà col lutto al braccio.
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