Roma - Con l’omaggio del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano, in un centro storico di Roma blindato, sono cominciate le celebrazioni per il 65° anniversario della Repubblica. Napolitano è giunto all’Altare della Patria accompagnato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e dal capo di Stato maggiore della Difesa Biagio Abrate. Ha quindi passato in rassegna un battaglione interforze schierato in Piazza Venezia, dove diverse centinaia di persone lo hanno a più riprese applaudito. Sulle scale del Vittoriano, a ricevere il capo dello Stato, ci sono tra gli altri, il presidente del Senato, Renato Schifani, quello della Camera, Gianfranco Fini, e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi che è stato accolto con applausi e qualche fischio. Il presidente del Consiglio è arrivato in auto da Palazzo Grazioli, ha oltrepassato il varco e poi è sceso dall’auto davanti alla tribuna del pubblico prospiciente l’Altare della Patria, per partecipare alla cerimonia per la deposizione della corona al sacello del Milite Ignoto.
Il saluto di Napolitano In piedi di fronte ai leader del mondo, Giorgio Napolitano promette: l’Italia non tradirà mai la fiducia che gli altri pongono in lei, farà la sua parte per la causa della pace e della democrazia, per contribuire ad un equo sviluppo economico. E questo nonostante le difficoltà, contingenti e strutturali, della nazione. Queste non mancano, né sono nascoste da alcuno, ma la storia democratica degli ultimi anni fa capire che l’Italia merita fiducia, e che la comunità internazionale è pronta a concedergliela. Ultimo atto dei festeggiamenti per il 2 Giugno e per i 150 anni dell’Unità d’Italia: sfilano al Quirinale i capi di stato ed i rappresentanti dei governi che hanno aderito all’invito. Napolitano e la moglie Clio li salutano uno ad uno, in piedi nel Salone dei Corazzieri dove una volta i papi ricevevano le credenziali degli ambasciatori stranieri. Con tutti uno scambio di battute, con il vicepresidente americano Joe Biden un breve colloquio molto disteso, con il presidente palestinese un colloquio di alcuni minuti ed una stretta di mano molto calorosa.
Iniziata la parata Al via anche la parata per la festa della Repubblica. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha raggiunto via del Fori Imperiali a bordo della Flaminia presidenziale scoperta, scortato dai corazzieri a cavallo, ed ha preso posto sul palco presidenziale, dove quest’anno sono presenti, oltre alle massime autorità dello Stato, anche vip provenienti da tutto il mondo: oltre 40 capi di Stato e più di 80 delegazioni straniere. Anche le tribune per il pubblico sono tutte affollate. Tema della parata è "Il 150/o anniversario dell’Unità d’Italia" e non a caso lo sfilamento è aperto da cinque bandiere italiane che rappresentano l’evoluzione del vessillo attraverso un cammino di 214 anni e dal Tricolore di Oliosi. Dopo i gonfaloni delle città di Torino, Firenze e Roma, le tre capitali d’Italia, la banda dell’Arma dei Carabinieri ha aperto la "rivista militare".
Sfilano in 5.700 In 80 minuti sfileranno lungo via dei Fori Imperiali in 5.700 (5.239 militari e 460 civili), oltre a 161 bandiere e medaglieri, 216 tra cani e cavalli, 196 mezzi e 9 velivoli, le Frecce tricolori. Tre i settori in cui si articola la parata: il primo, di carattere storico-rievocativo, racconta le origini dello Stato unitario, le Guerre d’Indipendenza, la Grande Guerra, la II Guerra Mondiale e la Liberazione, soprattutto attraverso le uniformi d’epoca di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e di tutti gli altri Corpi dello Stato. Il secondo settore è invece dedicato alle missioni internazionali alle quali le Forze armate italiane partecipano in diverse aree del mondo. Sono presenti anche reparti in rappresentanza di Nazioni che hanno operato e operano all’estero a fianco dei militari italiani - la Francia, la Germania, il Regno Unito, la Slovenia, gli Stati Uniti, l’Ungheria - e 35 "Gruppi bandiera" di Paesi amici ed alleati. Il terzo settore è intitolato alle "eccellenze e specificità italiane": vi fanno parte tutti i reparti d’elite delle Forze armate - dagli incursori del Col Moschin ai Comsubin, dai Gis ai Nocs - e i mezzi d’avanguardia dell’ industria nazionale. La manifestazione si concluderà con lo sfilamento dei reparti a cavallo ed il passaggio delle Frecce Tricolori. Dopo la parata, alle 12.45, all’Altare della Patria, è previsto un concerto della fanfara dei Bersaglieri e, poi, della Banda militare interforze.
Roma blindata All’alba è scattato il piano per garantire la sicurezza delle oltre
80 delegazioni straniere che, per la prima volta, assisteranno alle celebrazioni per la festa
della Repubblica accanto al presidente Giorgio Napolitano e alle massime autorità dello
Stato.
La zona tra piazza Venezia e il Colosseo, presidiata da circa 2500 uomini delle forze di
polizia, è stata divisa in tre aree: quella di «massima sicurezza» che comprende le tribune su
via dei Fori imperiali dove siederanno i leader mondiali; quella «riservata» tra il Colosseo e
Piazza Venezia e quella «circostante» che comprende le vie limitrofe. Schierati anche
cecchini sui tetti, unità cinofile antiesplosivo e forze speciali.
Importante anche il dispositivo di sicurezza aerea: su tutto lo spazio aereo della Capitale
è stato disposto il divieto di sorvolo dalle 6 alle 22, mentre gli elicotteri di polizia e
carabinieri vigileranno dall’alto sul regolare svolgimento della manifestazione.
Numerosi spettatori Intanto già dalle 6 di questa mattina i primi spettatori
si sono assiepati dietro le transenne a piazza Venezia e ai Fori Imperiali per assistere alla parata
delle forze armate in occasione della festa della Repubblica. E mentre inizia l’afflusso
anche sulle tribune delle autorità, gli spazi aperti al pubblico si vanno affollando di
cittadini con bandiere tricolore e cappellini bianco, rosso e verde delle Forze armate
italiane.
Arrivano da tutta Italia, dalla Sicilia, all’Emilia, al Veneto, per vedere sfilare i corpi
militari.
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