La capacità di infondere nel pubblico maschile «un senso di paternità». A detta dellattrice francese Christine Gagnieux, al debutto questa sera al teatro Valle nei panni di Filumena Marturano, è questo uno tra i meriti più affascinanti della commedia-capolavoro di Eduardo De Filippo. «È semplice riconoscersi in un personaggio universale come Filumena - racconta lattrice -. Ciò che trovo più interessante, però, è come lopera riesca ispirare un forte senso di paternità agli spettatori uomini». E la Filumena Marturano che sarà di scena al Valle fino al 4 novembre di transalpino non ha solo linterprete principale ma tutto, a partire dalla compagnia (latelier Théâtre Actuel - Chant V) per finire con la lingua: lo spettacolo, in prima nazionale, è in francese, nella traduzione del giovane drammaturgo Fabrice Melquiot, con sopratitoli in italiano. Viene meno la napoletanità, dunque, proprio per luniversalità dei personaggi. È italiana la regista Gloria Paris, emigrata in Francia 22 anni fa per realizzare il sogno di una carriera teatrale. «Quando ho lasciato Rieti - rivela - non immaginavo che questo giorno sarebbe potuto arrivare. Il mio ritorno, oggi, dà senso a tutto ciò che ho fatto. Tornare significa anche appartenere, e proprio di appartenenza parla la pièce». La vicenda, resa celebre anche da Matrimonio allitaliana, la trasposizione cinematografica del 64 con Marcello Mastroianni e Sophia Loren e la regia di Vittorio De Sica, è quella di unex prostituta che si finge in fin di vita per farsi sposare e garantire un futuro ai tre figli illegittimi. «Eduardo la scrisse di getto, a 46 anni, con tutto il suo desiderio di avere un padre - continua la Paris -. Il tema è forte, è la rivendicazione delluguaglianza di tutti i figli di fronte al mondo. Ho cercato di raccontarla nella sua profondità, rinunciando al folclore del dialetto. Grazie alla forza dei dialoghi, però, gli attori ci fanno dimenticare che non parlano napoletano». Al fianco della Gagnieux (che rivela di ispirarsi al «riso tragico» di Anna Magnani per il suo ruolo), troviamo Alain Libolt a interpretare Domenico Soriano, luomo che antepone la libertà alle responsabilità della famiglia ma che dovrà cedere alla determinazione di Filumena. Con la rilettura francese di un classico della drammaturgia italiana si avvia, per il teatro gestito dallEnte teatrale italiano, una programmazione internazionale che proseguirà nel nome di Peter Brook. «Ci apriremo allEuropa non in maniera programmata - annuncia Ninni Cutaia, direttore dellEti -.
A maggio abbiamo anche siglato un accordo con lOnda (organismo francese di diffusione artistica) per la libera circolazione degli artisti italiani e francesi, in regime di reciprocità».Teatro Valle, via del Teatro Valle 21, ore 20.45. Info: 06-68803794.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.