Celentano va da Santoro e scopre l'acqua calda: "Rai controllata dai partiti"

A una settimana dal suo "comizio" sul palco di Sanremo il Molleggiato torna in televisione, ospite di Michele Santoro, e attacca viale Mazzini: "Ho chiuso col Festival, meglio giocare a bocce"

Celentano va da Santoro e scopre l'acqua calda: "Rai controllata dai partiti"

Non si sono ancora spente le polemiche di Sanremo e lui torna a buttare benzina sul fuoco. Adriano Celentano è ospite del Servizio pubblico, ma questa volta quello di Michele Santoro. E non perde occasione per togliersi qualche macigno dalla scarpa e
attaccare la Rai. Ma non solo. Sì, proprio la Rai che gli appaltato il palco del Festival di Sanremo per un'ora e mezza di sproloqui. L'esperienza sanremese, l'audience e il cachet non hanno appagato Celentano: "Se col Festival ho chiuso? Penso di sì; però non è un problema perchè il successo è bello, gratificante ma non ha niente a che vedere con la felicità che si prova, per esempio, in una partita a bocce con quattro amici". Poi un'altra bordata ai vertici della Rai: "Credo che l’errore stia proprio nel meccanismo di conduzione della Rai. Finchè i partiti continueranno a litigarsela, la Rai sarà sempre preda di sotterfugi, intrighi e sospetti a danno del Paese".

Bastonate bipartisan, a destra e a manca: "È difficile non pensare che lo stesso Direttore Generale non sia sottoposto a pressione da parte dei partiti, e non soltanto della destra, ma anche della sinistra. Alcuni giornalisti di Repubblica, per esempio, ci hanno dato dentro mica male per bloccare la mia partecipazione al Festival - sottolinea ancora Celentano - dicendo addirittura che sono un cretino, neanche più di talento, e questo mi dispiace un pò".

E poi si passa alla preveggenza politica, una specialità del Celentano che si crede guru e pure profeta: "Qualcosa mi dice che il cambiamento è nell’aria e che il vento di questo cambiamento sta diventando una tempesta. Alle prossime elezioni potrebbero esserci delle sorprese. La gente sta cominciando a capire che non si va da nessuna parte se non prendiamo con forza e determinazione la via dell’onestà".

Il Molleggiato sul discusso monologo di Sanremo non fa nemmeno un passo indietro. Alla domanda di Ruotolo se cambierebbe il suo intervento lui replica sicuro: "non hai capito il senso dell’attacco. Io non cambierei una virgola - rivendica il Molleggiato - di ciò che ho detto al Festival".

Quanto al parroco di Galbiate, che avrebbe detto che Celentano non fa mai l’elemosina quando va in chiesa, "il parroco di Galbiate - replica il cantante - è un brav’uomo, e anche la gente di Galbiate è brava gente, e non solo di Galbiate, ma in tutta la Brianza. Io non credo che lui abbia detto una cosa del genere, credo piuttosto - sottolinea - a una meschina manipolazione di Sorrisi e Canzoni".

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