Cella vip per la Hilton. Il carcere diventa l’ultima attrazione

Cella vip per la Hilton. Il carcere diventa l’ultima attrazione

Washington - Cambio d’abito veloce e traumatico nella notte per Paris Hilton. La ventiseienne ereditiera regina delle notti brave si è presentata inaspettatamente alle porte del Century Regional Detention di Lynwood chiedendo di iniziare con due giorni di anticipo a scontare la condanna a tre settimane di carcere per guida senza patente in stato di ebbrezza.

La Party Girl ha giocato un brutto tiro ai paparazzi che da una settimana piantonavano il carcere. Nel pomeriggio li ha attirati alla presentazione degli Mtv Awards dove si è fatta fotografare sorridente in uno stringato abitino nero. Alle 23.30 se ne è andata a casa da dove si è poi fatta accompagnare dalla mamma Khaty all’ingresso della sezione maschile del carcere. L’agente di turno, più stupefatto che mai l’ha fatta trasferire nell’ala femminile dove l’abitino nero di design è stato sostituito con la classica tuta arancione dei detenuti.

Niente cellulari e nemmeno BlackBerry. Via il trucco e poche storie. L’ereditiera non è stata messa a contatto con le 2.200 donne rinchiuse nel carcere. Vivrà nel settore speciale riservato ai Vip: 12 celle di 3,60 per 2,50 metri a due posti con un mini servizio igienico e una finestra. Nel cubicolo riservato a Paris Hilton non c’era nessuno e con ogni probabilità la party girl rimarrà sola. I pasti vengono serviti in cella da cui si può uscire un’ora al giorno per telefonare, vedere la tv e fare la doccia.

«Avevo la scelta - ha detto ieri agli Mtv Paris Hilton - di poter andare in una prigione a pagamento. Ho preferito di no. Voglio essere trattata come tutti gli altri. Sono in grado di pagare per i miei errori». Nei giorni scorsi la Hilton aveva detto d’essere spaventata all’idea d’essere messa in contatto con altre carcerate e aveva lasciato intendere di volersi dedicare alla riflessione e alla preghiera.
Paris Hilton è stata condannata a 45 giorni di prigione (ridotti a 23) il 4 maggio dal giudice Michael Sauer. Era stata fermata da una pattuglia della polizia lo scorso 7 settembre al volante della sua Bentley completamente ubriaca. Processata, era uscita più o meno indenne: sospensione della patente, multa di 1.500 dollari e 36 mesi di carcere con la condizionale. Per ben due volte, il 15 gennaio e il 27 febbraio la party girl era però stata nuovamente sorpresa a guidare senza patente. Malgrado le lacrime e le dichiarazioni di pentimento al secondo processo la condanna al carcere non ha potuto essere evitata.

Ieri, prima di indossare la tuta arancione Paris Hilton ha detto di voler essere di esempio ai giovani. «Ho commesso degli errori e pagherò. Sarà una fase difficile ma posso contare sulla mia famiglia e sui miei amici».

Lo sceriffo Steve Whitmoore che l’ha immortalata per le foto segnaletiche l’ha definita molto cooperativa. «Era focalizzata in ciò che stava facendo e molto obbediente». Finite le pratiche burocratiche, ormai all’alba, a Paris Hilton è stata servita la prima colazione dietro le sbarre: cereali, pane e succo di frutta.

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