Centro occupato Insulti, danni e fumogeni: autonomi e centri sociali tengono in ostaggio la città In cinquemila in corteo contro lo sgombero del Conchetta L’ala dura imbratta e brucia cassonetti. Traffico nel caos

Ci si erano messi di buzzo buono per fare una manifestazione senza prestare il fianco a polemiche ma non hanno fatto i conti con i «black bloc». Così abbiamo assistito all’inconsueto spettacolo dei «casseurs» che rovesciavano cassonetti, sfasciavano vetrine, spaccavano macchine e imbrattavo muri (una decina poi saranno denunciati) con quelli del Conchetta impegnati nel tentativo, vano, di fermarli. Per il resto gli antagonisti hanno tenuto in scacco per tutto il pomeriggio la città ma non ci sono stati incidenti. Vedremo ora cosa succederà martedì quando ci sarà lo sfratto del centro sociale Transiti. Perché una cosa è sicura: non è finita qui.
Ieri le forze dell’ordine si sono trovate con almeno 5mila persone in piazza per protestare contro la sgombero giovedì del centro sociale «Cox 18» in via Conchetta. Una manifestazione del genere non la si vedeva dal ’90. All’inizio moltissima apprensione, molti cani sciolti e del tutto fuori controllo. Nel primo pomeriggio la Digos fermava e denunciava due ragazzi con una borsa e tre zainetti pieni di chiavi inglesi, spranghe, mazze, martelletti per infrangere i cristalli, barattoli di vernice.

Immaginabile quindi il clima con cui inizia la trattativa degli organizzatori della manifestazione per stabilire il percorso del corteo. «E quelli chi li controlla?» hanno chiesto i dirigenti della questura indicando una cinquantina di «balck bloc» di nero vestiti e il passamontagna sul volto (...)

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