Il centrodestra perde i pezzi anche dove è all’opposizione

Non bastavano i problemi del Centro Est e del Levante. Adesso il centrodestra genovese si mette a perdere i pezzi anche nei Municipi dov'è all'opposizione. E la cronaca non può essere che quella di un lento sfaldamento proprio nei luoghi in cui la politica dovrebbe dimostrarsi più vicina ai cittadini.
Ultima tappa di questo cursus horribilis è stata la Media Val Bisagno dove martedì scorso, in una seduta di Consiglio a dir il vero un po' stanca e già vacanziera, il Popolo della Libertà e la Lega Nord hanno perso un consigliere a testa. A sbattere la porta e a confluire nel gruppo misto sono stati Fiorella Bazurro (ex azzurra) e Salvatore Salomone (ex Carroccio), in aperta e accesa polemica con i partiti di provenienza. La loro scelta rafforza in maniera inaspettata le fila dei non allineati, guidati da Giuseppe Russo, che ha visto raddoppiare da un giorno all'altro i propri numeri e che lascia intendere che questo possa essere solo l'inizio di una più ampia emorragia.
«Ora siamo quattro ma domani chissà», insinua il capogruppo. E nei suoi occhi già si legge che gli equilibri a Molassana potrebbero cambiare. Al momento infatti la maggioranza può contare su dodici voti mentre la minoranza ha ancora come primo partito il Pdl con cinque consiglieri, seguito dal gruppo misto con quattro, e dalla Lega con due; Domenico Morabito, che fa riferimento ad An, invece «balla da solo».
In certi contesti Russo potrebbe quindi già ora far pesare la propria posizione fino a diventare, se la china sarà questa, sempre più determinante. «Aldilà delle singole persone non so che linea politica esprima questo gruppo misto» taglia corto per tutti gli azzurri Maurizio Uremassi, facendo implicito riferimento all'eterogeneità dei componenti. Ma è nella discussione consiliare che tensioni e vecchi rancori vengono a galla con più violenza, a tratti pure senza garbo, tanto che la Bazurro a un certo punto abbandona l'aula.
In tale contesto finiscono quindi per passare inevitabilmente in secondo piano tutti i veri problemi del territorio, eppure al centro della cronache da tempo con questioni ancora irrisolte come quella della busvia.


Così al netto dei balletti politici quel che resta della giornata non è purtroppo molto: qualche migliaia di euro in più verrà stanziato per la manifestazioni sociali come l'usuale cena di Natale per i meno abbienti , nel 2011 saranno forse rivisti al ribasso i sostegni economici per gli eventi culturali, è stato approvato un riordino nei regolamenti su sovvenzioni a pubblici e privati, mentre sull'ordine del giorno contro la manovra governativa anticrisi, approvato da altri Municipi, non ci si è voluti pronunciare.
La minoranza ora ha tempo fino al 15 luglio per riordinarsi le idee.

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