Almeno nell'atto di commiato al mondiale l'Italia riesce a vincere, chiudendo questa edizione in terra polacca con un bilancio assai malinconico di tre vittorie e sei sconfitte, che hanno reso realtà un piazzamento davvero negativo, ovvero un tredicesimo posto che non si verificava da più di un trentennio.
Cosa resta di questa disastrosa edizione? Senza dubbio l'mmagine di una Nazionale che sembra specchio del Paese, incapace di alzare la testa nei momenti di difficoltà e di imporsi anche di fronte a compagini nettamente più deboli, come ad esempio Portorico (negli anni degli Zorzi, i Giani e i Bernardi, inutile dire, che perdere contro avversari quali Portorico, Iran e Francia sarebbe stata semplice fantascienza(. E' poco consolante aver visto un'ottima Italia nei primi due set con l'Australia, visto che la posta in gioco era praticamente nulla. Se poi si pensa che gli Azzurri sono riusciti a perdere un set, il terzo, anche contro la modesta formazione oceanica e che ciò è avvenuto giocando con la miglior formazione possibile, si capisce come anche questo incontro abbia certificato una crisi profonda. Quello che si è visto è stato un gioco e una tenuta atletica non adatti a certi livelli e non è certo una vittoria buona solo per le statistiche quella che può far cambiare il giudizio sulla spedizione azzurra. Ora bisognerà capire perchè un gruppo che nell'ultimo quadriennio ha dato molte soddisfazioni si sia sfaldato in questo modo in un appuntamento così importante: inutile dire che la presenza di spaccature nello spogliatoio, sempre negata, appare però una delle probabili cause di questa figuraccia.
538em;"> Da domani quindi si volta pagina, sperando di rivedere presto l'Italia del volley lottare se non per la vittoria, almeno per il podio: sono i tifosi e la nostra storia in questo sport a richiederlo.
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