Milano - Muti. In 80mila a guardarsi negli occhi per capire se sta succendendo davvero. E' un secondo, ma quel battito di ciglia ripetuto all'unisono dura un'eternità. Alla mezz'ora della ripresa quando Edu dal limite infila il sinistro a giro del 5-2 il popolo nerazzurro si guarda, ma vede buio. E basta. Una scoppola di proporzioni incredibili che compromette il passaggio alle semifinali di Champions League. Per giunta a tre giorni soli di distanza dalla disfatta nel derby (3-0 dal Milan). Due sogni da impacchettare, a fiocco stretto, e riportare in soffitta. Torneranno buoni l'anno prossimo. Magari senza Leonardo in panchina che, in 72 ore, è riuscito nel triplo carpiato con avvitamento a passare da fenomeno a bidone. Una squadra che inizia con il piede giusto, quella di Coppa. Trenta secondi e Stankovic infila un prodigioso destro al volo da centrocampo che batte Neuer (uscito di testa per anticipare Milito) e sembra schiudere una notte di gioia e urla liberatorie. Ma dura poco. Al quarto d'ora Matip risolve una mischia su corner per il pari. L'Inter ha ancora la forza di mettere il naso avanti con Milito. Ma con l'infortunio di Stankovic Leonardo perde la diga davanti alla difesa e i suoi vanno in barca come nel derby. Le folate dello Schalke 04, armata onesta e volenterosa quella di Rangnick, nulla più, sono coltellate micidiali per la coppia di centrali Ranocchia-Chivu (quanto è mancato Lucio...). Edu fa pari. E nella ripresa i tedeschi dilagano. Raul, un autogol di Ranocchia. Poi il rosso a Chivu (proprio come nel derby) e ancora Edu. E' il colpo del 5-2. La Moratti band finisce colpita e affondata.
Stankovic illude L'illusione nerazzurra è in avvio, ma dura comunque 45'. Il serbo trova uno dei suoi colpi da prestigiatore: destro al volo da centrocampo sulla respinta di testa di Neuer in uscita disperata ad anticipare Milito. Parabola perfetta e popolo nerazzurro in delirio. E' l'1-0. Lo Schalke non fa una piega. Raul ci prova due volte di testa (al 4' e al 6'): la prima esce di poco sul primo palo, la seconda è centrale. L'Inter però ha facilità di gioco: il rombo aiuta, meglio del 4-2-3-1 del derby, e le occasioni arrivano. All'8' Milito siede due avversari e crossa sul secondo palo, ma Sneijder di testa non ci arriva. Al 17' i tedeschi trovano il pari. Julio Cesar salva sulla zuccata da un metro di Papadopoulos, Matip è il più svelto di tutti in mischia: 1-1. Due minuti dopo il portiere brasiliano è prodigioso di piede sulla botta al volo di Jurado, liberissimo sul secondo palo. Al 34' i nerazzurri ritrovano il vantaggio. Sneijder crossa per Cambiasso, sponda di testa e Milito, tutto solo, batte Neuer di sinistro al volo. Ma dura poco. Al 40' Edu sfrutta un buco e se ne va palla al piede, in area prova il destro potente, Chivu devia, Julio Cesar salva, ma la palla torna all'attaccante brasiliano che segna di sinistro. Si va al riposo sul 2-2.
Il de profundis La ripresa inizia pure bene. Al 2' Sneijder pesca Milito con un lancio perfetto. L'argentino mette giù da campione, ma conclude sul fondo. Non passa un minuto ed Eto'o si libera in area e prova il sinistro a giro sul secondo palo, Neuer è attento. La furia è quella giusta. Ma la squadra è già spaccata in due. Forse la rincorsa in campionato ha sfiancato i nerazzurri, forse è un periodo no o soltanto un calo psicologico da "pancia piena". Fatto sta che all'8' Raul entra in area, salta Chivu e infila il 3-2. Fine delle trasmissioni per Leonardo e i suoi. Quattro minuti e il risultato diventa 4-2. Chivu tenta un anticipo sconclusionato a centrocampo su Raul, Jurado si fionda nel corridoio libero, al limite centra basso e Ranocchia, in scivolata, per anticipare Edu mette alle spalle del suo portiere. L'Inter va in confusione totale. Al 14' due rimpalli liberano Eto'o in area, ma il diagonale del camerunense è troppo strozzato. Al quarto d'ora Chivu si fa cacciare per il secondo giallo. Al 20' Jurado da lontano è fermato solo dal palo. Alla mezz'ora lo Schalke passa ancora. Farfan mette in ginocchio mezza difesa, ma Ranocchia riesce a salvare con l'aiuto del palo. La respinta di Cordoba finisce sui piedi dei tedeschi, Edu viene servito al limite e il sinistro del brasiliano batte ancora i nerazzurri. E' il 5-2. Nell'ultimo quarto d'ora, nonostante l'uomo in meno, gli interisti ci provano, ma senza far male. Cordoba di testa chiude troppo centrale. Sneijder da lontano non graffia ed Eto'o all'ultimo minuto non trova la porta con un diagonale. Finisce così. Con Leonardo senza voce, i giocatori con la testa nascosta nella maglia e il popolo nerazzurro che si guarda attonito.
La resa di Leo "Abbiamo speso tanto per arrivare a questo momento ed oggi è poco realistico pensare ad una rimonta così importante. Però nel calcio tutto può succedere". Leonardo, nel dopogara, appare rassegnato all'eliminazione dalla Champions, dopo il 2-5 subito dallo Schalke al Meazza. "Analizzare questa sconfitta è difficile perché la partita era cominciata benissimo con il gol di Stankovic" dopo pochi secondi. "Lo Schalke ha costruito 7-8 occasioni e ha segnato cinque reti, siamo stati puniti al massimo - ha aggiunto Leonardo -. La squadra è partita fin da gennaio con l'idea di dover sempre vincere, non potevamo permetterci pareggi, e ancora oggi ha conservato questa mentalità. Però non è stato un problema di equilibri tra i reparti. Ora dobbiamo cercare di riunire le forze e reagire, per ripartire. La richiesta di impegno ai ragazzi è stata enorme. E al momento cruciale siamo arrivati senza il meglio di noi a disposizione, con sconfitte molto pesanti come questa sera e nel derby".
Mourinho vince, ma è triste Il Real Madrid archivia già all'andata la pratica Tottenham, rispedendo gli Spurs a Londra con quattro gol di scarto e ora Mourinho, ormai impossibilitato a vincere la Liga punta con decisione su quell'obiettivo per il quale è sbarcato al Bernabeu: la decima Coppa, che per Mou sarebbe la terza vinta alla guida di tre squadre diverse, obiettivo mai raggiunto da un allenatore. Il problema sarà sempre il solito, ovvero quel Barcellona che, Shakhtar permettendo (Guardiola non si fida), dovrebbe essere l'ostacolo da saltare prima di arrivare a Wembley. Al Bernabeu con il Tottenham il Real dà spettacolo con le reti di Adebayor (per lui doppietta), Di Maria (un diagonale violento) e Cristiano Ronaldo, a segno con una stoccata a 3' dalla fine, su assist di Kakà. Nel Tottenham dei deludenti Modric e Bale non c'é traccia, gli Spurs possono recriminare sugli errori di Gomes ("papera" sulla prima rete) e l'espulsione fin dal primo tempo di Crouch (doppia ammonizione).
Il tecnico portoghese a fine match parla della sua ex: "Triste per l'Inter come tutti gli interisti. Ora sembra un’impresa impossibile, ma nel calcio non si sa mai, e comunque ci sono ancora in ballo il campionato e la coppa Italia. Uscire dalla Champions non è la fine del mondo: non si può vincere per sempre".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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