Dobbiamo ammetterlo senza neanche un velo di ipocrisia: è stato un bel vedere assistere alla disfatta della Francia contro il Messico. É stato bello e divertente prendere nota anche dei titoli destinati dalla stampa francese ai loro eroi dopo aver subito due schiaffoni dal Messico che non è certamente una delle protagoniste annunciate del mondiale 2010. L'Equipè ha titolato a tutta pagina :«Gli impostori». E ha chiuso il conto con una generazione che ha tenuto botta almeno fino alla finalissima di Berlino 2006 allorquando tutte le responsabilità del mancato successo finirono sulle spalle, larghe, di Zizou Zidane, espulso per la testata al petto di Materazzi.
Dobbiamo ammetterlo anche se non abbiamo l'auditel di quel che è accaduto nei salotti degli italiani,m sintonizzati giovedì sera con la sfida tra Francia e Messico. Improvvisamente quei giovanotti di Aguirre, che ci erano sfuggiti dalle mani, come pesciolini nell'acqua, durante l'amichevole di Bruxelles, sono diventati dei nostri amici. E per loro sono stati sprecati "ohhh" di ammirazione e anche un tifo spacciato. Qualche maledizione s'è guadagnato il vecchio Blanco, appena entrato eppure incaricato di battere il penalty che avrebbe potuto e dovuto mettere ko l'armata di Domenech. Già, quel gran antipatico di Raymond, che quattro anni insolentiva i giornalisti francesi sostenendo che l'unica emozione gliela provocava l'amore della sua bella fidanzata, era il nostro obiettivo dichiarato. Vederlo con gli occhi sbarrati assistere al proprio declino dopo aver lasciato Henry riscaldarsi a bordo campo senza introdurre un solo cambiamento nell'attacco della Francia degno di nota, era un piacere unico.
Da quella notte aspettavamo una occasione del genere.
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