Che sfortuna il compleanno a Natale

Spegnere le candeline durante le feste di fine anno significa rinunciare a un bel po’ di regali. Anche organizzare un party diventa impossibile: gli invitati danno tutti forfait... Ma siamo davvero sicuri che sia una iattura?

Che sfortuna il compleanno a Natale

Davanti alla torta con le candeline il terribile motivetto «Tanti auguri a teee...tanti auguri a teee...» crea un certo imbarazzo; ma se poi, nella stessa stanza, c’è pure il presepe e il coro che intona «Tu scendi dalle stelleee, o mio Signoooreee...», allora vuol dire che il destino ti perseguita. Come sanno bene quelli nati il 25 dicembre, al pari del Bambino Gesù: uomini e donne che, forti di questa sacra congiunzione astrale, provano da una vita a fare miracoli. Senza riuscirci, ovviamente.

Ma se avessero dal Padreterno almeno un bonus per un prodigio gratis, come lo impiegherebbero? Soldi, Ferrari, villa con piscina, un têt à têt con le «tet» di Pamela Anderson (per i maschietti), un randevouz con Rocco Siffredi (per le femminucce)? Macché. Il nato del 25 dicembre (che da questo momento chiameremo confidenzialmente «25dicembrese») chiederebbe solo una grazia: lo spostamento del compleanno al giorno 25 di qualsiasi altro mese dell’anno. Trasformando così il proprio status anagrafico in «25gennaiese», «25febbraiese», «25marzese» e via scalando di mese in mese, fermandosi però al «25novembrese». Perché il 25 dicembre festeggiare il Natale è più che sufficiente; per le feste di compleanno ci sono invece gli altri 364 giorni l’anno. Lo diciamo a vantaggio degli stessi «25dicembresi» che sanno bene - sulla loro pelle - cosa significhi la beffa del regalo «cumulativo».

Spieghiamo. Un povero cristo nato il 25 dicembre non becca mai due regali (uno per Natale e uno per il compleanno) ma un solo pacco onnicomprensivo che, di solito, è proprio un «pacco», nel senso che è un dono riciclato. Avete presente? Portafotografie con cornice inox; palle di vetro con Babbo Natale e neve galleggiante; terrificanti «parfum de toilette» natural spray acquistato in stock al discount; sciarpe 100% acrilico; guanti da neve risalenti all’epoca di Gustav Thoeni; putti in ceramica e via paccottigliando. Un campionario di carabattole che poi finisce puntualmente nei siti web dei regali «mostruosi», pronto per finire sulle bancarelle dei dono «sgraditi» dove vige l’antica legge del baratto. Gli effetti?. Tragicomici. Un esempio: offri l’orribile cravatta (gentile omaggio della suocera) e rimedi il set di tovaglioli di Padre Pio; oppure: cerchi di rifilare il portabiscotti del Mulino Bianco e ti cucchi in cambio l’insalatiera a forma di melanzana.

Ma a proposito di sfiga natalizia, cosa dicono gli astri a proposito dei «25dicembrini»? Lo zodiaco, alla voce Capricorno, affila ben bene le corna: «I nati nel giorno di Natale amano sperimentare in prima persona gli aspetti più insoliti della vita» (tra cui quello di ricevere le statuine dei Re Magi come regalo di compleanno). E poi: «In realtà è proprio ciò che aiuta a elevarsi al di sopra delle attività terrene che risveglia maggiormente il loro interesse, e spesso la ricerca di stati sublimi o eccezionali» (tutto merito dell’oro incenso e mirra portati da Gaspare, Melchiorre e Baldassarre?).

Altre importanti caratteristiche: «Essi possono arrivare a tali situazioni attraverso le varie forme d’arte, come la musica o la danza, piuttosto che con delle esperienze religiose, o magari solamente usando l’immaginazione» (la stessa immaginazione che usano nell’immaginare, appunto, un regalo decente).
E infine: «I meno maturi, però, cercano talvolta di sfuggire alle difficoltà di fronte alle quelli la vita li pone, o di evadere dai problemi personali, ricorrendo a vari mezzi» (magari festeggiando il compleanno con un viaggio alle Bahamas). Anche perché, il 25 dicembre, organizzare a casa una festa di compleanno è impossibile: tutti gli amici rispondono infatti «No grazie, per Natale ho già un impegno...».

La tombolata in famiglia. Tra parenti molesti. Con il solito simpaticone che, al momento dell’estrazione del primo numero, urla - pensando di fare una battutona -: «Ambooo!».
Nessuno lo picchia, solo perché siamo a Natale...

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