«Ci vogliono sgravi fiscali, i figli non sono beni di lusso»

Formigoni in corteo con il gonfalone della Lombardia: «Difendere la famiglia significa far diventare più forte l’Italia»

«Incredibile. Una risposta di popolo travolgente. Centinaia di migliaia di persone venute a Roma per dire che difendere la famiglia significa far diventare più forte l’Italia. Ci sono tante mamme, papà, figli, carrozzine, anziani». Il governatore Roberto Formigoni, come annunciato, arriva in piazza San Giovanni con il gonfalone della Lombardia. «Dopo un lungo dibattito in consiglio regionale - respinge ancora una volta le polemiche - a larga maggioranza abbiamo deciso di aderire alla manifestazione. E per questo siamo qui in veste ufficiale». La manifestazione dell’orgoglio laico in piazza Navona? «Non mi interessa - taglia corto -. Nasce contro di questa che è partita con un messaggio fortemente positivo. Gli altri, invece, hanno voluto polemizzare. E questo mi sembra sbagliato. C’è bisogno di politiche diverse di sostegno alla famiglia, anzitutto sul piano fiscale e assistenziale. Oggi i figli sono tassati come beni di lusso. Assurdo».
Non molto lontano il sindaco Letizia Moratti, lei senza fascia e dunque intervenuta a titolo personale («come donna, moglie e madre per testimoniare il valore universale della famiglia al di là delle ideologie e degli schieramenti»). A differenza di quasi tutti i politici, entra in piazza con a fianco il marito Gianmarco. In tanti la riconoscono, la chiamano, vogliono stringerle la mano, scattare la foto ricordo di un giorno difficile da dimenticare. «Così tanta gente - le sue prime parole -, dimostra che la famiglia è la prima cellula della società. Quindi non è un valore solo cattolico, ma un’idea che deve accomunare laici e credenti. La famiglia è la sede naturale dove si formano la coscienza, dove crescono uomini e donne, dove le persone vivono gli affetti, imparano a relazionarsi con gli altri, vengono educate ai diritti e ai doveri. E questo è un valore da difendere. Ecco perché dobbiamo indirizzare tutte le politiche a suo sostegno».
Sicuramente, tornata a Palazzo Marino, avrà l’appoggio di tutti i partiti della Casa delle libertà. «Bello, bellissimo - il commento del capogruppo di Alleanza nazionale, Carlo Fidanza (addosso un t-shirt rossa con la scritta “Dico mai”) - Soprattutto per l’impensabile quantità di giovani. Un segnale positivo rispetto a una generazione che troppo spesso viene dipinta come disimpegnata e priva di valori di riferimento. La dimostrazione che c’è tanta gente che oggi una famiglia non ce l’ha, ma che vorrebbe farsela. Magari con l’aiuto della politica». Da domani si torna a Milano. «An - assicura - si impegnerà ancora di più nel sostegno alla maternità con i buoni bebè, nella domanda di tariffazioni agevolate per chi ne abbia più bisogno e nell’incremento dell’edilizia a prezzi calmierati per le giovani coppie». Un programma condiviso sulla sponda Udc. «Mi ha colpito - spiega il capogruppo Pasquale Salvatore - la straordinaria partecipazione di tanta, anzi tantissima gente comune. Questa è una grande festa per la famiglia come da troppo tempo non si vedeva». A sfilare c’è anche lo striscione del consiglio regionale.

«Partecipiamo a un’iniziativa che vuole affermare il valore centrale della famiglia - spiega il vicepresidente Enzo Lucchini (Fi) -, ma anche difenderla dagli attacchi cui è sottoposta. Diciamo sì alla famiglia e no ai Dico, vogliamo riaffermare l’importanza di fondo di un patrimonio valoriale non negoziabile».

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